"Impegno volontario e regola etero-imposta possono coesistere se c'è una fondamentale omogeneità  di obiettivi tra soggetto pubblico e soggetto privato"

L’Autrice mette in luce il rapporto tra le fondazioni bancarie e il potere politico, soffermandosi sulla disciplina pubblicistica a cui le prime sono state sottoposte, pur essendo dei soggetti privati.

L’Autrice vede nelle fondazioni l’espressione della sussidiarietà orizzontale sancita all’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione, per cui la regola imposta non deve ledere l’autonomia della decisione propria dei cittadini attivi, sancita dalla disposizione costituzionale.

La fisionomia delle fondazioni disegnata dallo Stato deve essere quindi funzionale all’attività delle formazioni sociali che operano per l’ìnteresse generale, e non deve risolversi in una mera fuga del pubblico dal campo in cui opera il privato. Soluzione questa rifiutata dall’Autrice che vi vede un pericolo per il principio di eguaglianza e un potenziale vulnus agli equilibri territoriali relativi all’investimento delle risose pubbliche per compiti sociali.



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