Alcune utili anticipazioni sul nuovo Rapporto Cittalia 2010

Carbon footprint, il calcolo delle attività  quotidiane del cittadino nel rapporto Cittalia

In una società moderna e complessa come quella attuale può capitare di sentirsi solo una piccola componente della comunità, un individuo debole, indifeso e privo degli strumenti necessari per muovere passi fondamentali nella direzione di un cambiamento importante. Naturalmente l’esperienza di Labsus vuole dimostrare che in realtà è vero proprio il contrario, infatti i soggetti che compongono la società civile sono un tassello essenziale per arrivare a realizzare il mosaico del bene comune. Ultimamente sono molti gli studi che si inseriscono in questo filone e provano ad affrontare i diversi temi su cui ruota il mondo contemporaneo rovesciando la prospettiva usuale e ponendo il cittadino al centro della scena.
Il Rapporto Cittalia 21-“Cittadini sostenibili” rientra proprio tra questo tipo di ricerche e si sofferma sull’impatto ambientale generato dagli abitanti di quindici città urbane. Se consideriamo che in generale nelle città vive la maggior parte della popolazione mondiale, è facile pensare come proprio all’interno degli spazi urbani si svolgano le attività che più influiscono sull’ambiente e quindi influenzano le condizioni di vita collettive.

Il profilo ambientale di una città

Dobbiamo però ricordare come nel territorio urbano coesistono diversi attori, ognuno dei quali contribuisce a realizzarne quello che nel rapporto viene definito il “profilo ambientale”. Oltre ai comportamenti del cittadino dobbiamo quindi considerare quelli delle imprese, sia pubbliche che private, e delle istituzioni.
Gli studi effettuati da Cittalia, concentrandosi sul ruolo del cittadino vogliono sottolineare come anche in un campo complesso come quello della tutela dell’ambiente, ognuno di noi può fare la sua parte. Infatti la modifica dei comportamenti del singolo va vista nell’ottica di un futuro cambiamento delle relazioni economiche e sociali con l’ambiente. Inoltre, se il cittadino modifica le sue abitudini può influire sulle scelte produttive delle imprese. Il rapporto considera che a livello di singolo il carbon footprint può essere calcolato con riferimento a tutte le attività che esso svolge durante la giornata.
In quest’ottica la ricerca di Cittalia permette di stimare le emissioni di CO2 dei consumi legati alla vita domestica, alle attività ricreative e alla mobilità di ognuno di noi. Naturalmente alcuni di questi consumi possiamo modificarli autonomamente, mentre altri sono il frutto dell’azione combinata di più soggetti.

Facciamo i conti

Nel Rapporto Cittalia 21 ci troviamo di fronte ad un campo d’indagine volutamente ristretto che consente di spostare l’attenzione sul cittadino e sui suoi comportamenti. L’impatto ambientale dei cittadini in termini di CO2 immessi nell’ambiente è stato elaborato con riferimento ai consumi domestici di elettricità e gas, la produzione e il trattamento dei rifiuti e il trasporto privato delle persone, mentre l’arco temporale analizzato è di circa un decennio (2-29).
Per capire l’entità dell’impronta carbonica del cittadino occorre esaminare qualche dato. Dal Rapporto emerge come Roma sia la città dove i singoli hanno un maggior impatto sull’ambiente in termini di CO2 (246 kg per residente), seguita da Torino (233 kg per residente).
Per quanto riguarda la distribuzione delle emissioni notiamo come nelle città del Sud esse siano principalmente dovute al trasporto privato dei cittadini, mentre nelle metropoli settentrionali ai consumi di gas per il riscaldamento invernale.
Il Rapporto mette efficacemente in luce l’incidenza degli sprechi sull’impatto ambientale del singolo, così da un’indagine sulla distrazione comportamentale emerge come gli abitanti di Milano e Messina guadagnino la maglia nera di eco-spreconi, mentre a Catania e Venezia circa la metà dei cittadini assumono comportamenti adeguati ed eco-friendly.

Un cittadino sostenibile è un cittadino attivo?

Dal punto di vista della sussidiarietà orizzontale è importante capire come fare a diventare un cittadino sostenibile? Il miglioramento della condizione ambientale è sicuramente un obiettivo auspicabile nell’ottica dell’utilità pubblica e concentrarsi sul ruolo del singolo ci aiuta a capire come a livello pratico possiamo contribuire in prima persona alla salvaguardia del “bene comune”.

Il Rapporto Cittalia 21 costituisce quindi un importante spunto che stimola la riflessione su quella che viene chiamata “la sussidiarietà quotidiana” e cioè l’assunzione da parte di ogni cittadino di una vera e propria responsabilità sociale individuale. Questa ricerca è indirizzata anche ai decisori pubblici che possono agire su diversi livelli per promuovere comportamenti virtuosi da parte del singolo, codificando il trend positivo verso la sostenibilità attraverso schemi regolatori formali. Ecco il paradigma della sussidiarietà quotidiana che diventa anche sostenibile!