Il principio di sussidiarietà  orizzontale nelle culture tedesca e italiana assolve a funzioni diverse, cosìcome differenti sono le sue origini.

L’Autrice, dopo una breve rassegna delle radici filosofiche del principio in esame, si concentra sulla correlazione tra la sussidiarietà e la sovranità dello Stato, che rende la prima un modello di organizzazione dei poteri pubblici e dei rapporti tra istituzioni e società civile.

Mentre nel sistema italiano “l’ascesa” della sussidiarietà orizzontale appare la conseguenza della crisi del sistema politico-partitico che ha lasciato ampi spazi di azione e rappresentanza al privato sociale; nell’ordinamento tedesco la sussidiarietà è, invece, strettamente connessa al sistema federale.

L’Autrice ne dà conto attraverso una rassegna della dottrina giuridica tedesca e sottolinea che: “La sussidiarietà funge da collante, come principio ispiratore di quell’appartenenza ad un comunità, di quel patto originario stipulato tra soggetti liberi”.

Più diffidente è stato, invece, l’approccio italiano al principio in esame, che ha visto la sua costituzionalizzazione solo nel 21.

Emilia Blasi osserva come la sua ambigua formulazione abbia consentito interpretazioni spesso contrastanti, non solo da parte della dottrina, ma anche da parte della giurisprudenza.

Proprio questo aspetto costituisce una fondamentale differenza tra l’approccio italiano e quello tedesco alla sussidiarietà.

Le disposizioni normative del Brandeburgo e della Renania costituiscono un lampante esempio di come in Germania, a differenza dell’Italia, non è consentita la “concertazione tra i soggetti pubblici e le forze sociali la responsabilità di scelte fondamentali per la realizzazione del “bene comune”.

 

 

Citazione suggerita:

BLASI E., Il principio di sussidiarietà orizzontale nelle culture giuridiche tedesca e italiana dopo la riforma del titolo V, in Labsus Papers (21), Paper 18.



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