Un'analisi dei possibili vantaggi

Il volontariato negli asili nido: un aiuto alle famiglie e la via verso una maggiore sostenibilità  del servizio

Gli asili nido svolgono, nella società attuale, un’importante funzione sociale che non può essere taciuta: l’affermarsi della famiglia mononucleare, unitamente all’incremento del numero delle donne lavoratrici, hanno reso, infatti, sempre più necessario il ricorso a tali strutture. Eppure, cresce il numero delle famiglie che, intenzionate a beneficiare di questo servizio, si vedono travolte da una serie di ostacoli insormontabili che spesso ne impediscono il normale accesso, non ultimo quello rappresentato dalle quote delle rette, in alcuni casi troppo alte se non addirittura proibitive; una tendenza, quest’ultima, confermata anche da una indagine del 28 firmata Cittadinanzattiva.

Quale ruolo per il volontariato

Partendo da questa premessa, risulta senza dubbio interessante quanto emerso nel corso del seminario svoltosi a Milano il 2 ottobre scorso, organizzato dalla Fondazione "aiutare i bambini" sul tema “asili nido: percorsi innovativi e modelli condivisi”. In particolare, nello svolgimento di uno dei punti focali del dibattito, incentrato sul ruolo del volontariato nei nidi, si è arrivati alla conclusione secondo cui l’utilizzo di volontari all’interno di queste strutture può costituire una leva importante non solo per il miglioramento della qualità del servizio, ma anche per il contenimento della retta mensile e, in alcuni casi, per garantire un accesso gratuito a quei bambini provenienti da situazioni di “fragilità sociale”. Infatti, tramite il loro impiego per lo svolgimento di alcune funzioni ausiliari, che vanno dalla pulizia dello stabile al servizio cucina fino ai piccoli lavori di manutenzione, si potrebbe arrivare a risparmiare circa il venti percento dei costi di gestione, che permetterebbero, come appena ricordato, di poter operare un abbassamento delle quote mensili e la possibilità, per alcune famiglie, di esserne del tutto esentate.
C’è da aggiungere un altro aspetto da non sottovalutare: in periodo di crisi, con la spesa pubblica riservata alla prima infanzia destinata a calare (nonostante occupi già un misero ,2 percento del Pil), il volontariato può essere considerato una risorsa utile per una maggiore sostenibilità dei nidi stessi.

L’esempio de “Il giardino” di Milano

Elisabetta Boffelli, coordinatrice dell’asilo nido “Il giardino” di Milano, con un intervento nell’ambito del seminario in questione, ha evidenziato i vantaggi che derivano dall’utilizzo di volontari all’interno della propria struttura. In particolare,gli esempi citati sono due: il primo è quello che vede coinvolti alcuni genitori i quali, vestiti i panni di volontari, si sono addossati il compito di pulire i locali dell’edificio dopo l’orario di chiusura, ottenendo in cambio l’esenzione dal pagamento della retta; il secondo riguarda l’utilizzo nel reparto cucina di personale composto da sole volontarie, che hanno regolarmente frequentato il corso previsto dalle Asl: un modo per risparmiare sul costo di una cuoca professionista.

Riflessioni conclusive

Senza ombra di dubbio, gli asilo nido rientrano a pieno titolo tra quei servizi di interesse generale di cui si avverte sempre più la necessità in una società in continua evoluzione come la nostra. Così, tutti quei cittadini che si attivano per contribuire ad una loro maggiore sostenibilità nonché ad un loro miglior funzionamento, in aggiunta ai possibili vantaggi personali che ne possono trarre, costituiscono il vero alimento capace di far crescere quella pianta dai frutti benefici che prende il nome di sussidiarietà orizzontale.