Parte la prima fase del progetto Parma social house

"Una combinazione vincente tra politiche pubbliche e iniziativa privata"

Cosa si intende per social housing? Per dare una risposta a questa domanda è possibile rispolverare una definizione adottata dal Cecodhas, il comitato europeo per la promozione del diritto alla casa, secondo cui con questo termine si fa riferimento alle “soluzioni abitative per quei nuclei familiari i cui bisogni non possono essere soddisfatti alle condizioni di mercato e per le quali esistono regole di assegnazione”.

Una risposta intelligente all’emergenza abitativa

Scendendo maggiormente nei dettagli, è doveroso sottolineare che l’housing sociale risponde proprio a quel bisogno di casa a prezzi calmierati (specialmente in affitto), che non coinvolge solamente i ceti più disagiati ma anche quella fascia di popolazione a reddito medio che, per varie ragioni, non è in grado di avere accesso agli alloggi ai prezzi stabiliti dal mercato e che, contemporaneamente, presenta un reddito troppo alto per poter beneficiare dell’edilizia residenziale pubblica. Pur tuttavia, la costruzione di case in social housing non è sinonimo di abitazioni di scarsa qualità: in fase di realizzazione dei nuovi edifici, sostenibilità ambientale, efficienza energetica e qualità diventano standard di riferimento che non posso essere ignorati.

Social housing e sussidiarietà orizzontale

Quella del social housing è una pratica strettamente correlata al principio di sussidiarietà orizzontale, basandosi su una combinazione vincente tra politiche pubbliche, per la definizione delle quali vengono coinvolti i diversi livelli di governo (dallo Stato, responsabile della strategia abitativa nazionale, per arrivare infine ai Comuni), e l’iniziativa e l’impegno dei soggetti privati, coinvolti in maniera particolare nelle attività di costruzione, finanziamento e gestione.

Parma social house

Un grande piano di edilizia residenziale sociale ha appena preso avvio a Parma sotto il nome di Parma social house. La prima fase di attuazione del piano prevede la realizzazione di ben ottocentocinquantadue alloggi, con interventi edilizi che riguarderanno sette diverse aree della città(1), messe a disposizione dal Comune precipuamente per questo scopo. In particolare, duecentosessantacinque nuove costruzioni saranno date in affitto a canone sostenibile, centottantadue in affitto con possibilità di riscatto dopo otto anni e le restanti quattrocentocinque verranno messe in vendita a prezzo convenzionato. Il risultato ultimo che si intende raggiungere parla di cifre che si aggirano attorno ai duemilaquattrocento nuovi alloggi “sociali” entro il 212, con un totale di 61mila metri quadrati di zona edificata.

Il finanziamento del progetto vede la partecipazione sia del pubblico che del privato, con le risorse maggiori che arriveranno dal Fia (Fondo investimenti per l’abitare) gestito da Cdpi Sgr, la società di gestione del risparmio della cassa depositi e prestiti, mentre la realizzazione materiale degli edifici è stata affidata, tramite bando pubblico indetto dal Comune, a un’Ati, ossia un’associazione temporanea di imprese composta da imprese di costruzione e cooperative di abitazioni locali.

Ma la vera notizia è quella concernente l’istituzione del “gestore sociale”, che vede riunite le cooperative di abitazione locali nel tentativo di portare avanti un modello rivoluzionario di gestione degli immobili, fondato sulla partecipazione attiva dei residenti. C’è di più: riprendendo quanto riportato nella descrizione del progetto, che è possibile trovare sul sito del Comune di Parma, l’iniziativa "mira a promuovere stili di vita basati sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale della comunità attraverso la riqualificazione urbana e architettonica in coerenza con le indicazioni strategiche di sviluppo urbanistico della città".

Possiamo così concludere con le parole del ministro dell’economia italiana Giulio Tremonti, pronunciate nel corso della presentazione del progetto in questione, secondo cui questa iniziativa è una combinazione perfetta di pubblico e privato: “di pubblico c’è l’idea, che è del Comune, e la regia", mentre "l’apporto complessivo viene dai privati, in una logica privata”.

Per approfondimenti sul tema:

Housing sociale
Social housing e finanza al servizio del bene comune

(1) Precisamente, le aree interessate sono quelle di Via La Spezia, Crocetta, Via Budellungo, area ex Rossi e Catelli, Sant’Eurosia, Via Chiavari e Parmocchia.