Una significativa esperienza sul territorio emiliano romagnolo

Il microcredito combatte l'esclusione sociale e favorisce la formazione di reti di cittadini attivi

I soggetti protagonisti dell’iniziativa ” Microcredito etico – sociale ravennate e imolese ” saranno: il Credito Cooperativo ravennate e imolese, che avrà  il compito di proporre i finanziamenti, la Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche, che sarà  in grado di prestare garanzie fino al 3% dell’importo e le associazioni sottoscrittrici che avranno il fondamentale ruolo di sostegno alle microimprese e alle famiglie destinatarie.
Il Credito Cooperativo ravennate e imolese punta a ” fabbricare fiducia ” attraverso la promozione della persona, che passa dal rafforzamento del valore economico, sociale e culturale della comunità  locale.
Negli anni, questo istituto ha promosso l’accesso al credito attraverso la parificazione delle opportunità , ha destinato parte dei propri utili ad attività  imprenditoriali responsabili dal punto di vista sociale, ha favorito il benessere, non meramente finanziario, delle popolazioni locali.

La Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche, attiva dal 1993, persegue finalità  nel campo dell’orientamento dei giovani alle imprese cooperative, nella promozione di iniziative formative inerenti la cooperazione allo sviluppo, la globalizzazione economica e la giustizia sociale.

Le associazioni sottoscrittrici, tra le quali possiamo citare la Caritas diocesana di Faenza-Modigliana, i Servizi Sociali Unione dei comuni della Bassa Romagna, il consorzio Fare Comunità  della provincia di Ravenna, in base alle diverse esigenze dei cittadini, hanno realizzato ” centri d’ascolto ” , nei quali è emerso un crescente disagio sociale tra coloro che non riescono a sostenere finanziariamente le proprie spese o hanno difficoltà  ad accedere al credito.

Il microcredito dà  fiducia

Il microcredito si configura come una forma di finanziamento destinata a persone che vivono temporanei momenti di difficoltà  economica e che, pur svolgendo un’attività  lavorativa, hanno limitate possibilità  di accesso alle istituzioni creditizie: al centro del sistema, ideato da Muhammad Yunus, vi è una consolidata rete di rapporti interpersonali, che si basano sulla fiducia reciproca e sullo scambio di informazioni, suggerimenti, iniziative. Nasce, in questo modo, un duplice livello di interazione, che riguarda i cittadini e le banche, attraverso le attività  di assistenza e monitoraggio, e gli stessi soggetti ai quali il prestito è concesso con un proficuo scambio di informazioni ed esperienze. Il risultato finale è la formazione di reti sociali in continuo fermento in grado di generare comportamenti virtuosi e responsabili.

Il microcredito, quindi, attraverso i suoi principi basati sull’etica, sulla fiducia e sulla solidarietà , può diventare uno strumento indispensabile per combattere l’esclusione sociale e favorire, di conseguenza, sulla scia del principio di sussidiarietà , la formazione di reti di cittadini attivi.

Tra gli operatori economici e sociali sembra sempre più presente la consapevolezza che la crisi dei sistemi economici locali, con i suoi devastanti effetti occupazionali e di riduzione del reddito famigliare, accompagnata ad una politica economica che riduce la spesa sociale, non sia un evento temporaneo o facilmente superabile. E’ necessario, pertanto, favorire una nuova cultura che rinnovi nel microcredito un’antica e consolidata tradizione di mutualità  in modo da poter coinvolgere in maniera costante i soggetti del territorio.

L’erogazione dei finanziamenti

I finanziamenti dell’iniziativa sono destinati a sovvenzionare spese necessarie e straordinarie a favore di coloro che non posseggono al momento le minime garanzie, ma hanno un reddito, seppur modesto, tale da far ritenere possibile – in assenza di eventi imprevisti – il rimborso del prestito, anche in relazione alla misura del tasso di interesse, particolarmente contenuto.
I destinatari dei finanziamenti, con un massimo finanziabile di 1. euro, sono le famiglie numerose, i giovani nuclei famigliari, le famiglie che presentano situazioni svantaggiate, le persone singole (anziani, immigrati, ecc.), gli studenti universitari o i neo-laureati.
Rientrano, altresì, tra i destinatari dei finanziamenti, con un massimo finanziabile di 25. euro, i piccoli imprenditori, le imprese familiari, le cooperative, gli enti, le associazioni di volontariato sociale e le Onlus.
La durata dei prestiti è generalmente di 36 mesi, prorogabili a 6 mesi, in casi eccezionali e motivati.

LEGGI ANCHE:



ALLEGATI (1):