Nuove prospettive nella sfera dei consumi

Una nuova era è alle porte fondata sulla fiducia tra estranei, sull ' accesso invece del possesso.

“Quello che è mio è tuo”


Non mancano esempi interessanti di questa nuova tendenza. Freecycle è un network mondiale composto da 4.917 gruppi con 8.159,387 membri che si basa sull’idea che ogni oggetto possa essere riciclato e ciò che non è più utile a qualcuno può esserlo per altri. È così sorta una rete di scambio di oggetti al fine di evitare che finiscano in una discarica prima che sia terminato il loro ciclo di vita.
Allo stesso modo Airbnb è un network globale che offre soggiorni in case messe a disposizione da gente del posto a prezzi competitivi; o sistemi di car sharing come Zipcar o Whipcar, dove le macchine però appartengono a singoli proprietari; anche la terra per coltivare può essere condivisa su Landshare, un network che fa incontrare proprietari di terra e appassionati di agricoltura.
Si tratta di una cultura della dematerializzazione, rivolta ad una nuova generazione che non vuole il prodotto, ma i benefici che se ne traggono.

La fiducia è il segreto


Già Rifkin, nel suo libro L’era dell’accesso (2) aveva segnalato la fine di un’era fondata sulla proprietà a cui ne seguiva una fondata sull’accesso. Allo stesso modo, se il XX secolo è stato l’epoca dell’iper consumo, il XXI secolo sarà quello del consumo collaborativo: “una nuova era fondata sulla fiducia tra estranei, sull’accesso invece del possesso”, come recita lo slogan di presentazione del volume.
Fondate sulla tecnologia peer-to-peer, queste nuove forme di consumo producono un cambiamento non solo in ciò che si consuma, ma in come si consuma.
La sfera dei consumi è da sempre un campo d’applicazione privilegiato dei cambiamenti socio-culturali. Il consumo oggi si interroga sul senso delle cose e ridefinisce il rapporto tra l’uomo e gli oggetti di cui si circonda. Superata la logica dell’ostentazione, ma anche quella dell’autorealizzazione personale ora riscopre uno spirito comunitario, dove non si consumano più i beni, ma si scambiano, barattano, commerciano in specifici marketplace, progettati come mercati del passato.