Donne e uomini che lavorano, studiano, si prendono cura della propria famiglia come della propria comunità, si arrabbiano per le cose che non vanno e contribuiscono a sanare i problemi e le ingiustizie di questa giovane nazione.
Problemi e ingiustizie che ci sono e sono tanti, lo sappiamo. Lo sappiamo e non vogliamo certo ignorarli inseguendo un ottimismo fasullo o un patriottismo di maniera. Ma oggi, nella festa dei 15 anni dell’Unità nazionale, vogliamo ringraziare tutti coloro che senza trombette e riflettori si spendono per gli altri e si prendono cura dei beni comuni. Ogni giorno, tutto l’anno.
Cittadini italiani vecchi e nuovi. Cittadini sulla carta e cittadini nel cuore. Cittadini in attesa di esserlo. Cittadini invisibili e cittadini coraggiosi. Polentoni o terroni ma tutti – da italiani – liberi ed eguali.
A tutti loro, a tutti voi, il nostro augurio di buona Italia.