Domenica 27 marzo dalle ore 11. verrà raccontata l’eseperienza di donne, uomini, ragazzi e bambini che hanno lavorato alla riqualificazione di un terreno dell’INPS, posseduto dall’ente pubblico sin dal 1979 e accatastato da trentadue anni come orto irriguo, che versava in stato di abbandono, adibito a discarica e perciò colmo di spazzatura.
Alcuni cittadini residenti al Quadraro, Vigne e Torpignattara per più di un mese si sono impegnati nella bonifica del terreno, con l’obiettivo di restituire al quartiere un orto urbano, pubblico e condiviso, uno spazio verde aperto a tutti: l’impresa è stata compiuta grazie al lavoro volontario e all’autofinanziamento dei cittadini.
È lo stesso comitato organizzatore che afferma di aver agito per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente, valorizzando ciò che il quartiere offre senza dover fare compromessi politici, elettorali o commerciali.
Ciò che ha spinto tante persone ad un impegno così lungo e faticoso, sicuramente pieno di soddisfazioni, è infatti il timore fondato che il terreno possa essere oggetto di interessi speculativi e diventare moneta di scambio e compromesso tra gruppi di potere politico ed economico.
I progetti di riqualificazione urbana previsti per l’orto ora occupato non hanno convinto il comitato di quartiere, che ha deciso di intervenire e coinvolgere i cittadini stessi, che il quartiere lo vivono e ne conoscono caratteristiche e necessità.
Questa domenica, alle 15., vi sarà poi un’assemblea pubblica nella quale verrà illustrato il progetto dell’orto comune. Il messaggio che il comitato civico intende lanciare è chiaro: solidarietà, condivisione e senso civico devono ispirare la gestione dell’orto comune, sottratto all’abbandono e alla speculazione.