Dall’8 marzo sono aperte le iscrizioni ai Pica, progetti di cittadinanza attiva organizzati da Roma capitale e dal ministero della gioventù. Il 211 è l’anno europeo delle attività di volontariato, e l’iniziativa proposta si inserisce in questo specifico contesto di collaborazione tra le varie realtà europee che promuovono lo sviluppo della solidarietà sociale e dei principi democratici, attraverso lo strumento della partecipazione e della cittadinanza attiva.
L’amministrazione comunale, insieme al ministro Meloni, ha deciso di affidarsi al sistema dei tirocini retribuiti per coinvolgere giovani cittadini in diversi progetti, divisi in nove aree tematiche: il bando scadrà il 6 aprile, e si rivolge ai cittadini italiani dai 18 ai 28 anni che intendono impegnarsi attivamente per la comunità. Il tirocinio è abbastanza impegnativo, durerà sei mesi ed occuperà il partecipante per venti ore settimanali, più altre cinque ore settimanali dedicate a specifiche attività formative.
Potrà coinvolgere fino a centottantanove candidati (inizialmente erano centosettantanove, poi aumentati dall’amministrazione), selezionati sulla base di un colloquio motivazionale e di una valutazione del curriculum vitae tra tutti coloro che decideranno di inviare la propria richiesta di adesione ad uno dei trentasei percorsi.
Ogni ragazzo infatti può proporsi solamente per uno dei progetti proposti e divisi nelle nove sezioni: assistenza e solidarietà; ambiente; patrimonio artistico e culturale; educazione e promozione culturale; sviluppo e tutela del territorio; cooperazione e sviluppo locale; informatica; protezione civile; sicurezza.
La grande varietà dell’offerta permette di coinvolgere chiunque abbia intenzione di mettersi al servizio della comunità, potendo scegliere tra una molteplicità di attività quella più congeniale al proprio titolo di studio e alle proprie esperienze.
Scorrendo tra le proposte, risulta chiaro che è richiesto grande impegno, spirito d’iniziativa e fantasia, capacità di lavorare in gruppo e di problem solving: non occorre essere professionisti, ma è necessaria competenza e passione.
La scelta poi di retribuire i tirocinanti, con 35 euro mensili di rimborso spese mensili e generali, dà sicuramente più autorevolezza all’iniziativa, ed è almeno un principio di risposta alla precarietà e all’alto tasso di disoccupazione che affligge i giovanissimi romani.