In questo contesto di interventi di liberalizzazione si inserisce l’esito della seduta del 5 maggio del Comitato interministeriale per la programmazione economica. In relazione al piano nazionale di edilizia abitativa il comitato ha espresso parere favorevole sugli schemi di accordo di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le regioni Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e provincia autonoma di Trento. Il Lazio è rimasto fuori dall’intesa.
Attraverso tali atti vengono attivati fondi pubblici per 74 milioni di euro (di cui 44 da Regioni, Comuni e aziende case e 298 statali) e fondi privati per 1,979 miliardi di euro (per un totale di circa 2,7 miliardi), consentendo la realizzazione di 15.2 alloggi; tali risorse si aggiungono ai 14 milioni di euro già stanziati dal Cipe a favore del sistema di fondi immobiliari per l’edilizia residenziale, in risposta al fabbisogno complessivo di abitazioni da parte delle categorie sociali svantaggiate.
Nel dettaglio la Campania fa registrare il numero più alto di investimenti privati: circa 1,4 miliardi di euro (Liguria 155 mln, Piemonte 112 mln, Sicilia 99 mln) e di alloggi: 7.59, quasi la metà dell’intero programma; una partecipazione così attiva da parte dei privati si spiega con la possibilità di integrare i programmi edilizi con iniziative immobiliari più ampie.
Dei 15.29 alloggi previsti, 9.2 saranno venduti (6.54 con la formula a riscatto dopo 1 anni e 3.146 a prezzo convenzionato) e 6.9 saranno in affitto (3.782 in permanenza e 2.227 a 25 anni).
Progetto di legge in Emilia-Romagna
Da non confondere con gli alloggi pubblici, l’housing sociale si trova a metà strada tra edilizia popolare e proprietà privata, e in linea con il principio di sussidiarietà orizzontale promosso da Labsus.
La regione Emilia-Romagna, spesso coinvolta in programmi per la promozione dell’edilizia residenziale sociale, sta progettando una legge per la “Disciplina della partecipazione della regione Emilia-Romagna ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno all’edilizia residenziale sociale”. Il provvedimento permetterà di utilizzare le risorse della cassa depositi e prestiti per la creazione di una rete di fondi chiusi e di strumenti finanziari da destinare all’housing sociale.
L’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli sottolinea l’opportunità per la Regione di partecipare ai fondi immobiliari chiusi che realizzano gli investimenti sul territorio, in un’ottica di assistenza tecnica al sistema delle autonomie locali.
L’obiettivo è quello di offrire alloggi a condizioni più convenienti di quelle di mercato; la regione Emilia-Romagna, oltre ad aver stanziato nel 211 un milione di euro per questo progetto, ha comunque destinato una quota della capacità edificatoria stabilita all’edilizia residenziale pubblica.