La seconda giornata nazionale della bicicletta

Si può essere cittadini attivi anche in modo divertente, combattendo allo stesso tempo la sedentarietà  a beneficio della salute

Se pensiamo che nei paesi industrializzati ogni anno milioni di persone si ammalano a causa delle cosiddette “malattie del benessere”, legate all’abbondanza di cibo, alla sedentarietà (e più in generale a stili di vita poco sani) e all’inquinamento (come dimostrano i recenti allarmi sull’aumento di malattie respiratorie nei bambini a Milano e non solo), diviene allora evidente l’importanza di ripensare le nostre abitudini in direzione di stili di vita più sani, che rispettino di più la nostra salute e quella del pianeta che ci ospita.

Ambiente e sussidiarietà quotidiana

In tema di ambiente, nell’attesa “che i grandi della terra si mettano d’accordo su schemi regolatori contrastati da fortissimi interessi economici e nazionali” , ogni cittadino può fare molto, realizzando una sussidiarietà nelle piccole scelte quotidiane (vedi anche qui) che può giovare molto alla tutela dei beni comuni, l’ambiente in primis. Questo tipo di sussidiarietà può tradursi sia in azioni che il diritto privato definirebbe “negative” (nel senso di “non fare”), cioè astenendoci da comportamenti nocivi per i beni comuni (nella fattispecie non sporcando l’ambiente, non sprecando energia etc.) sia in comportamenti attivi (pulendo il quartiere, facendoci promotori di una iniziativa di riqualificazione ambientale etc.).

E se un’azione “negativa” (non inquinare, lasciando a casa l’automobile), diviene specularmente un comportamento attivo (prendere la bicicletta) che incide in maniera positiva e diretta sul problema dell’inquinamento urbano, si contribuisce allora attivamente alla risoluzione di un problema di interesse generale. E infatti, citando Gregorio Arena, “cittadino attivo può essere chiunque […] senza che ciò configuri l’assunzione di impegni duraturi […] per prendersi cura dei beni comuni, quei beni che se arricchiti arricchiscono tutti, se impoveriti impoveriscono tutti” (Gregorio Arena, Cittadini e capitale sociale, in Labsus Editoriali).

E in questo caso si può essere cittadini attivi in modo divertente, combattendo anche la sedentarietà a beneficio della salute, promuovendo un senso di vicinanza tra cittadini e verso l’ambiente circostante: “un’espressione di libertà, di salute, di contatto diretto con la natura, un simbolo di ecocompatibilità che si contrappone alla frenesia della vita urbana”.

La seconda giornata nazionale della bicicletta

Domani, domenica 8 maggio, si svolgerà la seconda edizione della Giornata nazionale della bicicletta, organizzata dal Ministero dell’ambiente in collaborazione con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e la Federazione ciclistica italiana per promuovere la mobilità sostenibile. “Un’occasione di festa e di partecipazione popolare ma anche un modo per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile può essere effettivamente realizzabile” secondo il Ministero; per l’Anci, un’opportunità “per risanare le dinamiche negative della mobilità cittadina e migliorare la qualità della vita urbana”.

L’evento ,che avrà luogo in oltre 1. comuni italiani, prevede passeggiate in bici lungo le vie del centro, “biciclettate non competitive” all’insegna del buon umore e dello stare bene, esibizioni di bike acrobatico e mountain bike freestyle, bike sharing gratuito (a Milano), visite guidate nei musei, degustazione di prodotti tipici ed altre iniziative; da segnalare la “biciclettata storica con bici e abiti storici” che si terrà a Firenze (per tutte le iniziative fare click qui). Pesaro partecipa all’evento con una passeggiata in bici lungo i percorsi della “bicipolitana”, progetto sviluppato dal comune per la creazione di una rete di piste ciclabili articolata su tutto il territorio. Il percorso ciclabile completo è attualmente di circa 56 chilometri, un risultato notevole per una piccola città come Pesaro.

Se mancano le piste ciclabili?

Il bici-day può essere un incentivo per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’ambiente. In molti casi, però, il motivo che spinge le persone a non lasciare a causa l’auto in favore della bicicletta è la mancanza di adueguate strutture che ne favoriscano l’uso. Ma anche i questo caso i cittadini possono avere un ruolo attivo, sollecitando in vario modo le istituzioni per la costruzione di piste ciclabili, uguagliando così moltissime città europee nelle quali la bicicletta è diventata il principale mezzo di mobilità urbana.

In Germania, la città di Friburgo, non a caso considerata una delle città più ecologiche d’Europa, ne è un perfetto esempio: ogni strada ha una corsia riservata ai ciclisti, i quali devono tra l’altro osservare tutte le norme del codice stradale, al pari degli automobilisti. E in caso di mancato rispetto, non si fanno aspettare salate contravvenzioni.

Va da sé che anche le amministrazioni locali hanno un incentivo in tal senso: un’azione volta a rendere più vivibile e a misura d’uomo una città avrà dei riscontri positivi anche sulla soddisfazione dei cittadini e sull’attrazione di turismo, che a sua volta porta ricchezza, con conseguente ritorno di immagine e di prestigio a chi ha "dato il la" al cambiamento.