Dal Farnesina al liceo Righi, la Scuola di Labsus continua

Studenti imbianchini al liceo "Righi"

Un’altra scuola, una nuova presentazione. Ma questa volta all’insegna dei racconti: da quelli di Labsus, che da anni diffonde storie di sussidiarietà e che, con il progetto di “Scuola di manutenzione civica”, vuole invogliare i ragazzi a prendersi cura degli spazi comuni, a quelli degli studenti del Liceo, che hanno inventato storie fantasiose accomunate da un principio ispiratore, l’art. 118 quarto comma della Costituzione.

A presentare il progetto nello storico liceo della Capitale ci ha pensato il presidente di Labsus Gregorio Arena: “L’introduzione del principio di sussidiarietà nella Costituzione può essere paragonato al passaggio dal mainframe al personal computer: si è passati dall’idea che della collettività si debba prendere cura soltanto l’amministrazione ad una fase in cui è la comunità ad occuparsi attivamente della propria città, del proprio Paese, con l’ausilio dell’amministrazione. L’art. 118 quarto comma è dunque una grande rivoluzione, il cui contenuto deve essere diffuso anche nelle scuole”.

Non solo al fine di creare i presupposti per una società migliore ma anche per ovviare a questioni più tangibili: “Le risorse che ogni anno la Provincia di Roma riserva alla manutenzione scolastica sono per più del 5 per cento destinate alla riparazione dei danni provocati dagli studenti, spesso a seguito di atti vandalici”. Per questo motivo gli studenti del Righi diventeranno per un giorno degli imbianchini: l’idea è quella di ripulire i muri del cortile della palazzina in stile Liberty  sita in via Boncompagni, per rendere la scuola più decorosa e più bella da vivere. Lo faranno con l’ausilio di Retake Rome, associazione impegnata da diverso tempo a ripulire i muri della città da tag e scarabocchi. I volontari del retaking hanno offerto consigli pratici per la pulizia delle pareti e spunti per distinguere l’arte dagli imbrattamenti.

“Ma i fondi chi li mette?”,  ha chiesto Riccardo, studente del Righi, incalzato da Alessandro, altro liceale: “Ma noi paghiamo già le tasse! Se ci attiviamo gratuitamente, paghiamo due volte?”. “E’ l’obiezione che fanno tutti – ha risposto Christian Iaione, caporedattore di Labsus – ma le risorse che la Provincia spende per atti vandalici possono essere reinvestite in altro modo”. Da qui l’impegno di Labsus ad approfondire anche questo aspetto più strettamente economico ma fondamentale per l’evoluzione e l’affermazione del principio di sussidiarietà.

Dopo le presentazioni “ufficiali” spazio ai racconti dei ragazzi, attraverso l’attività di storytelling animata da Mina Distratis, dell’associazione Ricrea: i ragazzi si sono divisi in gruppi identificati da protagonisti del Risorgimento e, “pescando” alcune carte contenenti ambienti, imprevisti, messaggi chiave, oggetti e condizioni limitanti, hanno composto e raccontato storie ispirate alla tutela dei beni comuni.    

Al primo incontro teorico farà seguito la fase operativa. Ogni gruppo, martedì 24 maggio, prenderà in consegna un muro del cortile per cancellare le scritte e passare nuova vernice sulle pareti. I murales ventennali invece verranno salvaguardati, se non addirittura ristrutturati, grazie all’intervento di ex studenti del Liceo.