Che cos’è una consultazione?
Prima di entrare nel merito della Social Business Initiative, vale la pena ricordare che cos’è una consultazione all’interno degli ordinamenti europei. La consultazione è una prassi della Commissione europea, la quale davanti ad alcuni temi specifici o in previsione di una iniziativa legislativa futura, decide di consultare le parti interessante. Come si legge nel Libro Bianco sulla governance europea “procedere ad ampie consultazioni è infatti conforme a uno dei compiti della Commissione a norma dei trattati, e permette di presentare agli organi legislativi proposte valide”. In maniera non dissimile, nel Trattato di Lisbona si legge che “al fine di assicurare la coerenza e la trasparenza delle azioni dell’Unione, la Commissione europea procede ad ampie consultazioni delle parti interessate” (art. 11).
La prassi della consultazione viene spesso considerata come un esempio di democrazia partecipativa messo in atto dalla Commissione, anche se questa non è in nessun modo vincolata a prendere in considerazione le osservazioni che le sono pervenute.
Il Single Market Act
Le basi di questa iniziativa sono contenute nel Single Market Act, del quale ci siamo già occupati sulle pagine di questa rivista. A quasi venti anni di distanza dall’istituzione del mercato unico (1 ° gennaio 1993) il Commissario europeo con delega al mercato interno e ai servizi, Michel Barnier, il 27 ottobre 21 ha presentato il Single Market Act, un documento contenente cinquanta proposte per rinnovare il mercato unico a partire dalla considerazione del ruolo che l’economia sociale riveste per il mercato europeo: un potenziale di risorse umane ed economiche che può essere messo al servizio dell’integrazione europea e assunto a modello per uscire dalla crisi.
The Social Business Initiative
La consultazione che si è appena aperta intende dare applicazione a quanto previsto nel Single Market Act sul tema degli investimenti nel settore dell’impresa sociale. Come si legge nel documento correlato, “social businesses can be defined as targeting social, ethical or environmental goals as their primary corporate objective. They place the achievement of social impacts above the delivery of financial returns” (p. 2). Per questa ragione è considerate un settore ibrido a metà strada tra il settore profit e quello filantropico; per questa ragione non dà sufficienti garanzie di profitti per gli investitori.
E’ però un settore caratterizzato da un elevato potenziale di innovazione sociale e le sue ricadute si collocano in un’area che cade al di là della responsabilità dello Stato, integrando le politiche pubbliche, piuttosto che sostituendosi ad esse. Lo scopo della consultazione è quello di indagare la possibilità di attrarre investimenti privati in questo settore.
Come partecipare?
La consultazione è aperta a tutti gli stakeholders, inclusi i consumatori, che possono partecipare sia in veste di cittadini che di rappresentanti di organizzazioni o enti pubblici. Il documento che la presenta offre alcune linee guida, presentate sotto forma di domande alle quali i partecipanti sono invitati a fornire le loro risposte.
Possono partecipare alla consultazione anche gli iscritti al Registro dei rappresentanti di interessi, evidenziando cosìuno dei tanti casi di conflitto d’interesse nell’ambito delle dinamiche partecipative previste dall’Unione europea.