La prima parte del testo riguarda la metodologia delle ricerche e le finalità per cui esse sono state svolte mentre la seconda parte si concentra sulla spiegazione dei dati rilevati nel territorio di Ragusa ed Acireale. Gli autori intendono indagare l’universo valoriale ed i modelli culturali dei giovani siciliani e sottolineano l’importanza di questo testo in quanto pone il capitale sociale alla base del cambiamento politico e culturale della Sicilia.
Capitale sociale inteso come quell’insieme di fiducia, norme di convivenza, reti di associazionismo civico che possano promuovere azioni organizzate finalizzate alla tutela del bene comune. E’chiaro che per definire e sostenere tale capitale risulta fondamentale il ruolo dei giovani i quali registrano una grande distanza esistente tra morale sociale e morale individuale e sono costretti a vivere in un sistema locale che vede la disgregazione della società civile accompagnata da un senso di deresponsabilizzazione comune. Di fronte a tale situazione vi è una possibile via di fuga: l’emigrazione, il dramma che attanaglia la regione Sicilia la quale sembra incapace di poter fornire stimoli ad una forza lavoro giovane ed istruita.
Per comprendere appieno il significato del libro è necessario considerare i giovani non solo come tali ma come veri e propri cittadini i quali hanno diverse possibilità di agire all’interno della collettività . Proprio per questo, nella parte finale del testo, lo studio del mondo giovanile è svolto secondo la chiave attiva del concetto di cittadinanza tramite un’interpretazione che rileva il contenuto democratico e solidale del cittadino ossia dell’individuo che si sente pienamente compiuto solo in un certo sistema sociale al quale appartiene e del quale s’impegna a far parte.
Come risulta dai dati delle ricerche presentate, l’apatia politica che solitamente viene attribuita al mondo giovanile non è disimpegno bensìuna sorta di disprezzo nei confronti delle degenerazioni della classe politica. Al contrario l’impegno civile, sociale e politico è ben presente: forte è nei giovani siciliani il senso del vivere civile caratterizzato da responsabilità , dovere ed innovazione. Tuttavia le forme di partecipazione attraverso cui essi vengono ad agire non rientrano nella convenzione, basti pensare che più del 64% degli intervistati che affermano di essere socialmente attivi non fa parte di alcuna associazione. Le risorse umane per una svolta presente e futura della Sicilia dunque ci sono, è solo necessario che istituzioni ed attori politici capiscano che vi è una certa inadeguatezza nei canali e negli strumenti tradizionali attraverso cui permettere una piena partecipazione sociale.
D’Amico R., Di Nuovo S., Giovani, valori, cittadinanza attiva, Franco Angeli, Milano, 21