A.R.T.E., ossia: apertura, responsabilità , trasparenza ed equilibrio. Queste le parole chiave della Summer school organizzata da Rena (Rete per l’eccellenza nazionale) e dedicata al tema “Buon governo e cittadinanza responsabile”, che si è svolta a Matera dal 27 agosto al 4 settembre 211. Nella città dei sassi trenta giovani professionisti hanno messo a confronto le proprie esperienze ed intelligenze per provare ad immaginare un nuovo modo di fare amministrazione. Più efficiente, più responsabile, ma soprattutto in un rapporto di maggiore sinergia con i cittadini.
A guidare le riflessioni dei partecipanti anche i professori Gregorio Arena e Christian Iaione, che mercoledì31 agosto hanno curato il progetto dal titolo “Attuare le politiche pubbliche: lo spazio dei cittadini nella cura dei beni comuni“. Per un giorno, dunque, Labsus è stata protagonista della Summer School, le cui sessioni di lavoro sono state interamente dedicate all’approfondimento di temi quali la sussidiarietà orizzontale e la cura dei beni comuni.
Più nel dettaglio, la giornata si è aperta con l’intervento del Presidente di Labsus, Gregorio Arena, che ha offerto alla platea un’analisi delle ragioni che hanno portato, oramai dieci anni fa, all’introduzione nell’art. 118 Cost. del principio di sussidiarietà orizzontale, nonché delle implicazioni che si legano allo stesso. Il fatto che il paradigma bipolare, pubblico – privato, fosse divenuto anacronistico, specie dopo l’avvento delle c.d. amministrazioni di prestazione – ha spiegato il Professore – ha fatto sìche si avvertisse la necessità di dare forma al cambiamento. L’art. 118 ultimo comma Cost. lo fa in modo palese, positivizzando un principio “eversivo”, quello di sussidiarietà orizzontale, appunto, che, se sfruttato in tutte le sue potenzialità , è in grado di mutare profondamente il rapporto tra amministrazione e cittadini.
Questi ultimi, infatti, ha proseguito Arena, sono chiamati ad aiutare se stessi e la comunità coadiuvando la P.A. nello svolgimento di attività di interesse generale. E’ in questi termini, dunque, che si può parlare di valore aggiunto, ossia del connubio di responsabilità ed autonomia, nella cura dei beni comuni.
Non a caso, dunque, la mattinata è proseguita con l’intervento di Christian Iaione, caporedattore centrale di Labsus, dedicato al tema de “la città come bene comune“. Qui in particolare è stato approfondito il concetto di bene comune, anche alla luce dei lavori della Commissione Rodotà e della recente sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite n. 3811/211, e sono stati illustrati case-studies, al fine di stimolare l’analisi dei problemi che si incontrano nella elaborazioni delle politiche pubbliche. Lo studio di buone prassi, inoltre, è stato prodromico alla sessione di lavoro pomeridiana che ha visto come protagonisti gli stessi partecipanti alla Summer School impegnati, sotto la guida dei docenti, nella elaborazione di progetti per stimolare la diffusione di iniziative di cittadinanza attiva nella città di Matera.
Il tutto nella convinzione che il miglioramento della qualità della democrazia e della pubblica amministrazione passino anche attraverso la partecipazione dei cittadini nella cura dei beni comuni.
Investire sul capitale umano e diffondere la cultura della cittadinanza attiva, queste le idee di fondo che hanno pervaso la giornata Labsus a Matera. Solo in questo modo, infatti, come ha sottolineato il Presidente di RENA, Alessandro Fusacchia, “non sono certo che cambieremo il mondo, ma sono abbastanza sicuro che potremo fare la differenza”.