Nasce The City 2., la prima piattaforma multimediale in grado di connettere in tempo reale cittadini, aziende, amministrazioni, professionisti e politici al fine di raccogliere idee e progetti innovativi che mirino alla costruzione di una “greencity” virtuale basata su risparmio energetico, bioarchitettura e sostenibilità .
Il progetto viene cosìdefinito: “La città 2. promuove innovazione, educazione, cultura e opportunità economiche. La città 2. riduce le emissioni di chi la occupa, facilita i nuclei familiari più piccoli, alleggerisce la pressione ambientale sulle aree rurali del mondo. La città 2. è un luogo di bellezza, meraviglia, stupore, inclusione, diversità , vita. La città 2. è la città che funziona”.
Subito dopo aver presentato il progetto a Long Beach, l’associazione no profit TED (Technology, Entertainment, Design) ha dichiarato che, in occasione dell’edizione 212 del TED Prize, offrirà la possibilità di ricevere 1 borse di studio da 1. dollari a tutti coloro che condivideranno i loro progetti sul portale City 2.: il premio sarà destinato a chi meglio saprà reinterpretare il concetto di città , in base ai temi della sostenibilità , dell’efficienza energetica e della progettazione integrata. E’ possibile partecipare al progetto inserendo sul portale City 2. le proposte per la prima fase del concorso, indispensabile per individuare gli ambiti di intervento e le “buone pratiche” volte a costruire la città del domani.
Non si tratta di un progetto utopico ma di un ambizioso tentativo di mettere in stretta connessione amministrazione ed abitanti, con l’obiettivo di facilitare anche investimenti economici privati sui business che derivano dalle nuove esigenze ambientali e sostenibili. Siamo dinanzi ad un coraggioso tentativo di avvio di un processo pro-attivo di miglioramento della città , “una chiamata globale per l’azione collaborativa”, cosìcome definita da Chris Anderson, curatore di TED.
Proprio come i maggiori social network, la pagina web di The City 2.. è caratterizzata da forte interattività : è divisa in sezioni e dotata di un ricco database. Inoltre è finanziata con un fondo di 25mila dollari provenienti dalla Knight Foundation, un’agenzia che si propone di sostenere idee democratiche ed innovative su social media ed “engaged communities”.
In Italia un primo passo in questa direzione è stato compiuto da alcune start up attraverso le Smart Cities ma ad oggi si tratta ancora di timidi tentativi soprattutto se confrontati con quelli compiuti in altre città estere. Di fronte al declino degli spazi pubblici e alla disaffezione dei cittadini nei confronti dell’ambiente urbano – considerato luogo di nessuno o, al massimo, dell’ente pubblico locale – il cammino verso una nuova concezione della città come bene comune si configura come un passaggio inevitabile. Un’operazione che dovrà inevitabilmente passare anche attraverso un’accurata opera di educazione alla cittadinanza da parte delle famiglie e della scuola, che miri a formare un cittadino più consapevole del suo ruolo, dedito alla preservazione, alla cura e al mantenimento di tutti quei luoghi di aggregazione sociale che costituiscono gli elementi cardine della vita comunitaria.