Aspirapolveri, elettrodomestici, ferri da stiro e via discorrendo. Caratteristica principale: non essere funzionanti. In casi simili, i circa trenta Repair café sparsi per la città di Amsterdam offrono ai proprietari di questi oggetti una valida alternativa alla tentazione di sbarazzarsene, mettendo a completa disposizione le abilità tecniche dei volontari che qui vi operano a titolo gratuito.
Il senso dell’iniziativa
Le preoccupazioni legate ad un ambiente sempre più degradato, continuamente vessato dalla cattiva abitudine dell’usa e getta inaugurata dall’era del consumismo, hanno portato un gruppo di persone, capitanate dalla ex-giornalista Martine Postma, a ripensare il problema dei rifiuti in un’ottica di prevenzione.
Il susseguente progetto dei Repair café ha cosìgoduto del pieno sostegno del governo olandese, che vi ha contribuito con un cospicuo finanziamento iniziale e che ha dunque permesso all’iniziativa di poter partire arrivando cosìad acquisire una buona visibilità nel corso dei suoi due anni e mezzo di vita (tanto da vedersi dedicato un articolo sul New York Times). Il successo dell’idea è stato tale che il Ministero dell’ambiente olandese ha deciso di supportare la Fondazione nel suo tour per il paese, organizzato con l’obiettivo di fornire gli attivisti locali delle informazioni necessarie per avviare un’attività simile anche nella loro città .
Nel corso di un’intervista Martine Postma ha messo in risalto la tendenza dei paesi occidentali a buttare via le cose, anche se a volte perfettamente riutilizzabili, definendo vergognosa questa situazione. Da qui l’idea di impegnarsi in prima persona per invertire, nel suo piccolo, tale tendenza attraverso l’apertura dei più volte citati Repair café.
Non meno importanti gli effetti secondari di un’operazione di questo tipo: nei luoghi di aggregazione appositamente allestiti per le riparazioni, tra una tazza di thè o caffè e biscotti offerti ai clienti, i presenti hanno infatti la possibilità di poter riflettere sui problemi ambientali, sulla pericolosità di determinati comportamenti scarsamente eco-friendly e sulla necessità di operare una riconversione in chiave ecologica delle proprie abitudini quotidiane.