Il Forum PA accoglie tra i suoi ospiti il fondatore di " MySociety "

" Investire per liberare i dati, soprattutto quelli per la crescita economica e per il miglioramento della qualità  della vita "

Tom Steinberg e il progetto “My Society

Il nome di Tom Steinberg, ospite del Forum PA 212, non sfugge a chi in Italia cura realtà  come Decoro Urbano, Open Camera ed E-Part, cosìcome progetti di opening data come Open Data  (Comune di Milano) o l’esperienza fiorentina di ” WikItalia ” . Il loro paradigma infatti parte proprio dal britannico che, con la sua ONG MySociety, ha reso la sua filosofia, un tempo scomoda e marginale, un credo tramutabile in azione di governo, soprattutto con il passaggio di consegne tra laburisti e liberal-conservatori.

Steinberg, già  membro del Direction Board di CodeForAmerica, è forte del successo di piattaforme quali TheyWorkForYou, e-Petitions, WhatDoTheyKnow, FixMyTransport, e soprattutto FixMyStreet, che con l’uso di dati messi a disposizione dall’amministrazione, generano la base per servizi il cui valore aggiunto consiste nell’operato attivo dei cittadini in fase di correzione e aggiornamento.

La sua idea, applicata per la prima volta nel 23 con FixMyStreet e le sue piantine virtuali pullulanti di disagi e disfunzioni, è stata sviluppata nel tempo con oltre 4 enti locali, ed ha il suo perno in cittadini che si sentono importanti e sono presenti sul campo, consentendo al sito web ” di coprire un grande paese ” . La cittadinanza cosìsi tramuta da ” un’astrazione giuridica, a un modo per risolvere problemi, inviando foto e segnalazioni di ogni genere ” .

Per una politica più aperta

L’attenzione poi si è spostata sul controllo delle classi dirigenti, con sfide quali Whatdotheyknow.com, Theyworkforyou.com e Writetothem.com, ” siti per facilitare la richiesta di informazioni per noi necessarie e che l’amministrazione ha: dallo stato di un pubblico servizio a come il proprio parlamentare si comporta nella propria attività  a Westminster ” . Il numero degli enti in Writetothem.com cresce rispetto a FixMyStreet: 5. enti e oltre 12mila richieste negli ultimi tre anni. ” Questo portale è tutto pubblico. Il cittadino spedisce una mail all’ufficio competente, ma la mail e le sue risposte sono pubblicate sul sito e mediamente lette da almeno altre venti persone ” .

Assieme agli altri due siti descritti, dice Steinberg, ” nasce nell’amministrazione britannica un gruppo di politici e dipendenti pubblici che condividevano il nostro impegno e hanno iniziato a usare i siti con grande frequenza. Mancavano soltanto fonti legittime per avere i dati in sicurezza, senza più rischi legali ” .

27-21: “My Society” al governo

Così, dal basso, sono nate le premesse di una fase che vede una direzione politica favorevole a livelli crescenti d’interazione con i cittadini: dal ” The Power of Information: An Independent Review ” del 27 al ” Transparency Board ” del governo Cameron, di cui lo stesso Steinberg è membro, fino al ” Digital Service ” , un team di sviluppatori di soluzioni in-house sul modello dei portali MySociety.

Il risultato di questa ” open data policy ” è il portale governativo data.gov.uk, ad esempio, ” che non sembra un sito istituzionale; la trasparenza, infatti, si realizza quando la percezione delle classi politiche coincide con la domanda che ogni cittadino normale si pone quando si relaziona con l’amministrazione: cosa succede? Come posso ottenere quello che mi serve? ” .

 

“Lessons for the future”

Le nuove frontiere di Steinberg combaciano con tre ” Lessons for the future ” .

-Badare meno al design e più alla funzionalità  dei siti pubblici, rendendo pubblici i problemi in quanto visibili a tutti, quindi di tutti. Il far vedere è percepito come sintomo di onestà , non di debolezza del governo.

-Ascoltare i gruppi più critici della cittadinanza per attuare politiche e servizi tesi a rendere il dato pubblico come ” bene comune ” .

-I prodotti digitali, per continuare a essere pubblici, democratici e aperti, devono basarsi su dati sempre migliori nella loro qualità  e nel loro impatto, ma anche su capacità  di programmazione attente alla diffusione sociale della cultura tecnologica.

Ingredienti che Steinberg fonde nella sua ultima creatura Alaveteli.org, che dallo scorso aprile riunisce tutti i servizi dei portali MySociety con la possibilità  di adattarli ai diversi contesti nazionali. Al momento sono quattro i paesi in cui è stato esportato questo prodotto (fra cui il Brasile). ” Mi piacerebbe molto che il quinto paese sia l’Italia ” , ha concluso Steinberg, e noi ce lo auguriamo.