A Bolzano, una ventina di immigrati lavorano come volontari per mantenere pulito il quartiere Piani

"Vogliamo rimanere a Bolzano e vivere a lungo qui. Per meritarci la nostra permanenza, vogliamo tenere pulito il quartiere in cui viviamo"

Il presidente del consiglio di quartiere, Rainer Stenger, loda l’iniziativa, spiegando come “sono ragazzi che nel proprio Paese hanno sempre lavorato, ma non vogliono aspettare la fine dell’asilo politico senza fare nulla: trascorrono cosìil tempo facendo corsi di lingua e, insieme all’associazione Volontarius, ci hanno proposto questo progetto di manutenzione e pulizia del quartiere, che abbiamo accolto con favore”.

Oltre a supportare l’iniziativa, il quartiere mette a disposizione i materiali necessari per intervenire.

Sono oltre 13 i profughi che hanno richiesto asilo politico in Alto Adige, e la maggior parte di essi si è mossa a seguito della crisi che ha colpito il Nord Africa nel 211. Molti di loro sono idraulici, muratori, falegnami: hanno voglia di ricostruirsi una vita, di mettersi a disposizione della città  che li accolti.

Più di tutto contano le parole dei protagonisti della storia. Bah Kaba, che fugge dalla Guinea, dichiara: “vogliamo rimanere a Bolzano e vivere a lungo qui. Per meritarci la nostra permanenza, vogliamo tenere pulito il quartiere in cui viviamo”. E Ebrima Sanneh, dal Gambia, aggiunge: “vogliamo dimostrare di essere pronti per lavorare e vivere qui”.

Intanto, in attesa dell’asilo politico, sono già  riusciti a dare un segnale anche per le istituzioni italiane, mettendo a disposizione tempo e competenze nell’interesse generale.