Scopo dell'iniziativa è elaborare azioni politiche concrete e condivise dalla cittadinanza

Il programma prevede il coinvolgimento di rappresentanti delle istituzioni, della società  civile e del mondo imprenditoriale

Come conciliare azioni politiche incisive e partecipazione civile? Senza dubbio un quesito di non facile soluzione. Eppure qualcosa si può fare: nello specifico raccogliere intorno allo stesso tavolo i protagonisti della vita sociale e politica. In questo senso va interpretata l’iniziativa organizzata dal Consiglio d’Europa a Trento il 13 e 14 settembre prossimi. Vediamo di saperne di più partendo dalla presentazione dell’evento, contenuta nella nota ufficiale: “Partendo dall’obiettivo della coesione sociale, definita come la capacità  della società  ad assicurare il benessere di tutti, generazioni future incluse, attraverso la co-responsabilità , (o responsabilità  sociale condivisa) di tutti gli attori sociali, pubblici e privati, il Consiglio d’Europa propone nel suo Piano d’Azione per la Coesione Sociale una metodologia partecipativa / collaborativa (denominata metodologia SPIRAL) per definire il benessere e sviluppare degli indicatori di progresso coinvolgendo i cittadini”.

 

 

L’impegno per l’elaborazione di piani d’azione locali

 

 

L’evento punta a riunire, in uno spazio di discussione ad hoc, istituzioni locali, imprese e società  civile con lo scopo precipuo di “costruire dei piani d’azione locali con un’ampia concertazione” ed elaborare “politiche locali (cosìcome quelle regionali e nazionali) per renderle più vicine alle aspettative dei cittadini”. Come? Allestendo comitati di coordinamento, organizzando dibattiti, raccogliendo idee dalla cittadinanza (ad esempio con dei questionari) per produrre poi una Carta delle responsabilità  sociali condivise a livello locale. Un ambizioso esperimento di democrazia partecipativa grazie al quale sarà  possibile tracciare una “mappa” delle situazioni di malessere/ benessere/ povertà / esclusione sociale ed intervenire con tempestività  laddove ce ne sia bisogno.

 

 

Il successo della metodologia Spiral in Europa

 

 

La metodologia Spiral “è stata sviluppata nell’arco di 7 anni insieme ad un centinaio di città , villaggi, istituzioni pubbliche (scuole, ospedali, ecc.) privati (imprese) professionisti e di diversi paesi europei”. La provincia di Trento è la prima amministrazione italiana ad attuare la sperimentazione. Nei due giorni di formazione in programma, i partecipanti (amministratori di enti locali, funzionari pubblici, rappresentanti della società  civile a vario titolo, titolari di imprese, cittadini, compresi da un minimo di 2 ad un massimo di 6) si confronteranno ed analizzeranno le situazioni più critiche presenti sul territorio.

 

 

L’importanza della concertazione

 

 

“Questo approccio – spiegano gli organizzatori – è particolarmente utile nel difficile momento di crisi attuale, poiché aumenta l’efficacia delle politiche pubbliche e delle azioni della società  civile in generale, puntando sulle risorse esistenti, siano esse materiali o immateriali. Esso fornisce pertanto una buona base per la definizione di una strategia partecipativa per combattere le situazioni di povertà , rafforzando la coesione sociale e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile”.

 

Per iscriversi bisogna inviare una e-mail a malcolm.cox@coe.int precisando il comune, la provincia o la regione d’origine, il nome e il cognome. La formazione è gratuita, mentre le spese di trasporto e di alloggio sono a carico dei partecipanti.



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