Come e perché osservare il diritto che cambia
Il diritto. Parola tanto grossa, tanto in alto. Eppure tanto tanto concreta. Perché le leggi, le norme, apparentemente complesse, parlano in fondo di quello che nella nostra vita può essere un semplice gesto, oppure un comportamento che pensiamo sia banale, ovvio, scontato. Ma anche i comportamenti cambiano, come la cultura, lo stile di vita, le costituzioni e i governi. Quindi anche i diritti, pilastri del diritto, cambiano aspetto, dandoci nuove possibilità di fare o non fare qualcosa.
E se allora è già difficile definire il diritto, impresa ancora più dura è quella di dare ai diritti una giusta definizione, magari un pò più stabile, nel mondo in cui viviamo. Un mondo segnato dalla velocità dei bit, la rapidità dei tweet, e i mi piace che creano nuove amicizie. Ma dove si rischia anche di lasciare per strada fette di società : cittadini disabili, disoccupati, stranieri, anziani, e tante altre categorie dove alla povertà economica della crisi si aggiunge anche una povertà di diritti: diritti nuovi o che si rinnovano, come segni dei tempi.
I nuovi diritti: l’impegno di VOLABO, il valore aggiunto di LABSUS
E con la chiave meno presuntuosa possibile, quella del confronto e del dibattito, il Centro Servizi per il Volontariato “VOLABO” di Bologna apre un cantiere fatto di incontri, esperienze, casi e proposte. Discorsi di grande importanza, e che animeranno il capoluogo emiliano dal prossimo 21 novembre, quando si prenderà il via con il Seminario “L’Impatto della Crisi sulla Tutela dei Diritti – Elementi di analisi e possibilità di intervento”.
Un titolo che richiama tante questioni: la difficoltà dei rapporti tra Terzo Settore (comune) e gli enti pubblici, la funzione di tutela affidata alla categoria dei Difensori Civici e al Terzo Settore, a cui potrebbe essere affidato un ulteriore ruolo di advocacy (vera e propria mediazione). Un bel mix di temi, che a partire dalle 17.3, nella sede del Centro (via Scipione Dal Ferro, 4), verranno esaminati anche con il contributo del nostro Direttore Christian Iaione.
Il suo intervento, dedicato a “Sussidiarietà e beni comuni tra volontariato e cooperazione civica”, si legherà a quello del Difensore civico della Regione Emilia Romagna Daniele Lugli , dedicato a “gli strumenti che il diritto offre”. Il testimone quindi passerà a Franco Floris, Direttore responsabile di ” Animazione Sociale ” , mensile dell’ Associazione torinese “Gruppo Abele”, che parlerà di “diritti tra costruzione politica e costruzione sociale e culturale”.
L’incontro, che sarà introdotto dal Presidente di VOLABO Giancarlo Funaioli, cederà poi la scena al dibattito e alle conclusioni, creando cosìle premesse che lanceranno il mese di dicembre. Un mese su cui il seminario punta tutto per produrre proposte concrete, senza dimenticare di quello che nel frattempo si muove nelle istituzioni, e tra i cittadini.
I laboratori di VOLABO: fare pratica con i nuovi diritti
Spazio quindi ai laboratori. Gratuiti, massimo di 25 posti con iscrizione on-line, aperti alle Associazioni Non Profit interessate ai temi, saranno momenti in cui si potrà valutare l’efficacia della collaborazione tra Terzo Settore e Difesa civica, e intorno a tre temi su cui pesa un discorso giuridico, e di diritti, prima ancora che politico: la vulnerabilità sociale, l’ambiente e la salute.
Si partirà col primo tema il prossimo 4 dicembre, capendo come cittadini e associazioni possono difendersi in materia di edilizia pubblica, diritto allo studio e discriminazioni, grazie all’intervento del Difensore civico regionale. Tappa successiva l’ambiente, il 1 dicembre, con esperienze in cui l’associazionismo può diffondere la sensibilità ambientale e ricoprire una funzione di controllo, garantendo trasparenza, partecipazione, accesso agli atti e rispetto delle procedure. Si chiuderà il venerdìsuccessivo, con una finestra sulla salute, e sulla forza potenziale che Difensore civico regionale e associazioni possono far valere per assicurare al cittadino cure in tempi ragionevoli e informazioni chiare.
Investire sul Difensore civico: il cambiamento parte da qui
Difensore civico regionale: una parola che ricorre sempre, organo autonomo e indipendente, dotato di grandi potenzialità . I laboratori, del resto, nascono con un messaggio ben chiaro: investire sulle forze dei cittadini, e attuare finalmente su larga scala questo istituto, che nato in Svezia nel 189 come “ombudsman”, nel corso del XX secolo ha avuto in Europa un grande successo, pur prendendo nomi differenti con funzioni diverse: dal francese ” Mediateur ” allo spagnolo ” Defensor de Pueblo ” . Benedetti anche dal Consiglio d’Europa e dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con diverse risoluzioni, la figura del difensore civico è prevista già dall’art. 8 della Legge 142/9, dalle Leggi 59 e127 del 1997 “Bassanini”, dal D.Lvo 267/2, dalla Legge 241/199 e dalla Legge 14/1992, ma la loro realizzazione appare ancora incompiuta. Negli ultimi anni però molte Province e Regioni lo hanno istituito. Per questo, occorre battere il ferro finché è caldo.