Le Autrici si muovono attraverso istituti multidisciplinari, prevedendo per ogni voce degli approfondimenti normativi, bibliografici e informativi mediante indirizzi web.
Tale approccio consente loro di dar vita a qualcosa di più di un semplice dizionario, in quanto i singoli istituti affrontati si compongono in sistema, idoneo ad affrontare la complessità sociale e proporre un metodo di manutenzione della democrazia contemporanea.
Al fianco di istituti tradizionali della dottrina pubblicistica quali la nozione di cittadinanza, di accesso, di sovranità e sussidiarietà , troviamo voci multidisciplinari e specifiche che rappresentano degli strumenti pratici per la costruzione di un metodo della partecipazione, quali, ad esempio, l’arena deliberativa, l’ascolto attivo, il focused group.
La partecipazione trascende, cosìla sua usuale veste di principio generale, troppo frequentemente subalterno e avulso dalla rappresentanza, e diviene paradigma in grado di indirizzare l’azione pubblica e della società civile, attraverso strumenti pratici, metodologie e tecniche replicabili, che le Autrici al di fuori di ogni retorica individuano e riconducono a sistema.
La riuscita di questi modelli richiede, però uno sforzo maggiore da parte di tutti, poichè “le specificità della democrazia partecipativa, che presuppongono una partecipazione permanente al governo della cosa pubblica, richiedono alle amministrazioni una produzione continua e coerente di informazione, conoscenza e consapevolezza, ben al di là di quanto implicato dalle più mirate e contingenti esigenze della democrazia rappresentativa e della democrazia diretta; ma richiedono anche, da parte della società civile, l’attivazione di dinamiche responsabilizzanti, perchè come ricorda l’art. 2 Cost., libertà e diritti non possono andare disgiunti da solidarietà e responsabilità “.
DE TOFFOL F., VALASTRO A., Dizionario di democrazia partecipativa, Centro Studi Giuridici e Politici della Regione Umbria, 212.