Il progetto è stato presentato dalla Legacoop Agroalimentare Toscana con l’obiettivo di favorire l’affermazione di giovani agricoltori per contrastare il fenomeno, ormai sempre più frequente, dell’abbandono dei terreni agricoli e delle produzioni alimentari toscane conosciute in tutto il mondo. La Banca della Terra racchiude l’inventario completo di tutti i terreni e le aziende agricole di proprietà pubblica e privata; mantenendo sempre la centralità del ruolo delle cooperative si prevede l’assegnazione dei terreni disponibili attraverso varie forme contrattuali, in base a rapporti di deposito, prestito o di intermediazione. La cooperativa di conferimento può quindi candidarsi a coltivare direttamente il terreno e il vecchio socio conferitore si ritira, affidando il proprio terreno alla cooperativa stessa; oppure può promuovere la costituzione di un’apposita azienda agricola (cooperativa di lavoro) per la conduzione dei terreni ammettendola come socia, la quale dovrà poi conferirle i propri prodotti, o inoltre la cooperativa di conferimento può proporre di svolgere per i propri soci un’attività di intermediazione fondiaria, favorendo l’incrocio tra la domanda e l’offerta dei terreni in abbandono.
Un’opportunità per il mondo agricolo e non solo
L’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, esprime la sua soddisfazione per l’impegno preso dalla regione e spiega come questa legge, la prima in Europa, consentirà il recupero di oltre 1 mila ettari di terreno che negli ultimi 28 anni erano stati abbandonati: ” questa legge, che è stata approvata all’unanimità , rappresenta un contributo importante per raggiungere gli obiettivi di dare un’opportunità di lavoro ai giovani e non solo, garantire il presidio del territorio anche di zone marginali, razionalizzare la gestione dei terreni di proprietà pubblica e avere una migliore gestione del patrimonio agroforestale ” .
L’ente pubblico Terre regionali Toscane sarà dipendente dalla Regione e permetterà di gestire in maniera più razionale ed efficace tutto il patrimonio fondiario toscano e rappresenterà inoltre uno strumento importante per la gestione dei boschi in maniera sostenibile e per effettuare operazioni di green economy.
La speranza degli ideatori del progetto e dell’amministrazione locale risiede nella possibilità di risollevare l’economia agricola della regione ma soprattutto di tutelare il bene comune per eccellenza, il territorio. Come abbiamo già spiegato in un nostro editoriale l’agricoltura è un’importante strumento di sviluppo economico ed è necessaria una mobilitazione di tutta la cittadinanza per combattere la “dipendenza alimentare” da prodotti agricoli provenienti dall’estero, oltre che la perdita di biodiversità e delle ricchezze alimentari e agricole. Inoltre, come è emerso nel convegno organizzato nel dicembre 211 dal centro di ricerca EuroSapienza, “L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo”, il 44,5 per cento degli agricoltori italiani risulta avere un’età superiore ai 65 anni e ciò non può che evidenziare le forti difficoltà di ricambio generazionale presenti nel nostro territorio: si auspica quindi con questa iniziativa guida di favorire un beneficio reciproco tra l’economia locale, l’ambiente e le nuove generazione.