Un partenariato fondato sulla condivisione del valore della cittadinanza europea attiva

Dare nuovo impulso al valore della cittadinanza europea attraverso la condivisione

Il Trattato di Maastricht introdusse per la prima volta il concetto giuridico di cittadinanza dell’Unione europea, quale status aggiuntivo per i cittadini degli Stati membri: si rafforza cosìl’autopercezione di appartenenza alla Comunità  europea attraverso una cittadinanza che però sembra mancare di un contenuto partecipativo.

Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, dal primo dicembre 29, questo concetto di cittadinanza è stato integrato da una nuovo strumento di partecipazione attiva alla vita legislativa europea, ovvero il ” Diritto di iniziativa dei cittadini ” , sancito all’art.11.4. Si attribuisce cosìalla società  civile europea ( ” in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri ” ) la facoltà  di ” presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ” , secondo le specifiche modalità  stabilite dal Regolamento UE numero 211/211 (applicato a partire dal primo aprile 212).

Le prescrizioni europee, coniugate alla norma costituzionale recante il principio di sussidiarietà  (art.118 della Costituzione italiana), completano cosìun quadro normativo che sarebbe in grado, almeno potenzialmente, di garantire un livello di partecipazione ai cittadini senza precedenti.

 

La nuova Alleanza

Per rendere effettivo e diffuso l’esercizio di queste possibilità  partecipative, viene lanciata l'”Alleanza europea per l’anno dei cittadini” (AEC213), un’iniziativa che assume la forma di una rete di associazioni ed organizzazioni che vogliono dare nuovo impulso al valore della cittadinanza europea attraverso la condivisione.

Nello specifico le organizzazioni che partecipano alla rete si impegnano a diffondere la conoscenza della normativa europea e degli strumenti di democrazia partecipativa che questa offre, a promuovere il valore della trasparenza e del dialogo strutturato tra istituzioni pubbliche e cittadini,   a sostenere l’applicazione di convenzioni (come quella di Aarhus) e codici (come il Codice di buone prassi per la partecipazione civile nel processo decisionale) che rafforzino l’inclusione dei cittadini europei nei processi decisionali.

Nel Manifesto europeo dell’AEC213 (in allegato) la cittadinanza attiva è descritta come un coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita delle loro comunità . e quindi alla democrazia, in termini di attività  e di processo decisionale. Vengono inoltre richiamati temi come: la partecipazione alle elezioni, il dialogo civile, la partecipazione al governo locale e la cittadinanza sociale.

Temi specifici che saranno oggetto dei lavori dell’Alleanza europea riguarderanno la ” politica della società  ” , la dimensione economica e sociale, la ” società  inclusiva ” , lo sviluppo sostenibile, nonché la ” prossimità  e sussidiarietà  ” . Nell’ambito di quest’ultimo tema, in particolare, Labsus potrà  fornire il suo più valido contributo, dato il bagaglio conoscitivo e l’interesse per le esperienze concrete che sono da sempre espliciti nelle ” pagine ” della nostra rivista.

Nella dichiarazione rilasciata a Roma il 14 novembre 212, l’Alleanza italiana per l’anno europeo dei cittadini 213, aderendo al Manifesto europeo, ha sottolineato come “In Italia più che in altri paesi esistono ostacoli da superare per passare dalla nozione teorica di cittadinanza attiva a un’effettiva partecipazione alla gestione dei beni comuni, nonostante l’introduzione nella Costituzione dell’articolo 118 che ha sancito il principio di due forme avanzate di sussidiarietà : quella verticale fra cittadini e istituzioni e quella orizzontale nella sua dimensione della solidarietà  e del volontariato.
Occorrerà  cogliere l’occasione dell’anno europeo dei cittadini per predisporre misure e strumenti
adeguati al superamento degli ostacoli e all’attuazione dell’articolo 118 della Costituzione: l’alleanza si impegna a preparare un memorandum per i partiti prima delle elezioni legislative nella prossima primavera e per sollecitare il nuovo parlamento ed il nuovo governo a adottare le misure e gli strumenti proposti”.

 

L’impegno per un nuovo “patto di cittadinanza”

Vi è ancora un obiettivo dell’Alleanza che merita di essere richiamato, un obiettivo strutturale si direbbe. L’Alleanza italiana ha esplicitato la convinzione che ” la crisi economica e sociale richieda un salto rapido in avanti verso un’unione politica secondo un modello costituzionale federale che abbia al suo centro una democrazia sopranazionale rappresentativa, partecipativa, paritaria e di prossimità  ” . Questa convinzione si concretizzerà  nella richiesta di avvio di un processo di revisione del Trattato di Lisbona che attribuisca al Parlamento europeo la facoltà  di portare a termine l’elaborazione e l’approvazione di un ” patto di cittadinanza europeo ” .

L’intento esplicito di quest’impegno è quello di fare della cittadinanza la dimensione permanente e trasversale del processo decisionale, ovvero di istituire una relazione reciproca, continua e proficua tra la Comunità  (europea) ed i suoi membri, che sono i cittadini, prima che gli Stati.



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