La storia che ci racconta Repubblica, in una delle sue speciali inchieste sulla realtà italiana, mette in luce una società attiva e vogliosa di prender parte alla rinascita del proprio paese. Partendo dalle parole dello psicoanalista Lucio Della Seta, ” le persone, oggi, si associano in modi differenti. Cercano insieme una via d’uscita. Si è meno soli paradossalmente di quando l’economia viaggia ad alti livelli ” proprio come accadeva in tempo di guerra, si raccontano le isole di cooperazione che si vanno creando nella collettività .
In questo periodo di crisi economica e istituzionale, in cui i consumi sono crollati e l’unica ricetta sembra sia risparmiare, l’estro e la fantasia che ci ha reso famosi in tutto il mondo danno vita ad una fitta rete di cooperazione orizzontale che, come viene spiegato in due nostri editoriali, possono mettere in atto una vera e propria rivoluzione collaborativa, nella quale il cambiamento parte dal basso e si cerca di offrire soluzioni innovative promuovendo la riscoperta del Noi: un noi comunitario che abbandona le chiusure e i settarismi degli ultimi decenni per aprirsi alla condivisione e alla promozione di “nuovi spazi pubblici” che superano la dicotomia pubblico/privato.
La quotidianità collettiva
Secondo il rapporto Coop “Consumi & Distribuzione” l’aggiustamento dei conti pubblici, la crescita della disoccupazione e il ritorno dell’inflazione hanno portato ad una riduzione della spesa del 4% rispetto all’anno scorso. Per quanto riguarda generi alimentari la spesa deflazionata pro capite è ritornata ai livelli degli anni ‘6, cosìc’è chi è tornato all’autoproduzione e agli orti urbani e altri sette milioni di italiani (18,6 per cento) che quest’anno hanno partecipato a gruppi d’acquisto solidale, in cui ci si organizza per una spesa comune a condizioni economiche più vantaggiose e favorendo soprattutto la qualità alla quantità .
Si fa avanti inoltre l’economia del baratto: direttamente da Manhattan anche nelle nostre piazze e circoli si registra una grande partecipazione agli Swap party, ovvero feste del baratto e dello scambio che oltre ad abiti, scarpe, accessori si acquistano telefonini, piccoli elettrodomestici e quant’altro. Altro mercato al ribasso è quello delle quattro ruote gravato dal caro benzina vertiginoso degli ultimi anni, da qui l’affermazione a livello mondiale di fenomeni come il car-sharing e car-pooling, gestiti interamente con applicazioni per smartphone e siti internet come Blablacar, che registra più di 2,5 milioni di iscritti nei 9 paesi in cui è presente.
Infine indichiamo due neologismi ormai in voga nella nostre città : cohousing e coworking. Avere una casa di proprietà è diventato per molti un lusso e per questo ci si ingegna per dare vita a soluzioni alternative. L’abitazione condivisa offre alloggio a prezzi contenuti per un periodo di tempo limitato e l’obiettivo è proprio quello di tagliare i costi di gestione su servizi , acquisti e utenze. Mentre il cosiddetto lavorare insieme, non significa solo fornire un ufficio low cost ai liberi professionisti, ma soprattutto istituire una grande community, coltivare gli stessi valori, lavorare con persone di talento condividendo luogo e passone.