Cittadini attivi, sussidiarietà , sviluppo urbano sostenibile, rilancio del capitale sociale e partecipazione; questi sono alcuni dei beni comuni al centro dell’ultimo volume a cura di Labsus, che è stato presentato a Bologna da Gregorio Arena e Christian Iaione (autori del libro e rispettivamente presidente e direttore di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà ).
Il libro dà voce e volto a quell’Italia che non si vede ma che da anni migliora la qualità della vita di tutti prendendosi cura dei “beni comuni”. Acqua, aria, ambiente, beni culturali, infrastrutture, spazi urbani e verde, legalità sono alcuni di quei beni né privati (di singoli) né pubblici (dello Stato) , ma di tutti. Rappresentano infatti risorse arricchendo le quali si arricchisce la vita di tutta la comunità , e il cui danneggiamento rischia di fare danni a tutti quanti, nessuno escluso. Dietro la definizione stessa sta l’invito a prendersene cura tutti, non tanto per altruismo o filantropia, ma proprio per continuare a godere di standard di vita degni di un paese civile.
Il volume segue la necessaria duplice impostazione di questa delicata tematica: da un lato lo studio e l’approfondimento, con i contributi teorici dei sociologi Carlo Dondolo e Giuseppe Cotturri, dell’economista Maurizio Franzini, oltre che degli autori Gregorio Arena e Christian Iaioneche concludono la prima parte con due saggi dal taglio gius-pubblicistico. Dall’altro il racconto dei risultati della sperimentazione, applicazione e diffusione delle pratiche sul campo del progetto di educazione non formale alla cura civica dei beni comuni svolto nell’anno scolastico 2010-11 in due licei romani, denominato “Rock your school” – Scuola di manutenzione civica dei beni comuni (www.rockyourschool.org).
“Il libro – spiegano gli autori – è stato scritto per invogliare a prendersi cura dei beni comuni, applicando il principio di sussidiarietà . Perché per affrontare la crisi abbiamo bisogno di tanti cittadini attivi, ciascuno dei quali si assuma la propria parte di responsabilità nei confronti dei beni comuni”. Una necessità particolarmente sentita anche dalla città di Bologna, la cui amministrazione ha negli ultimi tempi sottolineato pubblicamente la volontà a sollecitare e facilitare dinamiche di cittadinanza attiva e di cura condivisa dei beni comuni, e che proprio con Labsus e con il Centro Antartide sta avviando una sperimentazione in questo senso. Anche alla luce di questo alla presentazione hanno partecipato alcune personalità che hanno a cuore lo sviluppo della gestione dei beni comuni in città : da Giuseppina Gualtieri, Presidente di Tper, ad Adriano Turrini, Presidente di Coop Adriatica e la professoressa Fanny Cappello, del Centro Antartide, che ha moderato il dibattito.