Il mercato ecologico e solidale, in uno stabile abbandonato nel cuore della città 

In risposta ai problemi del quartiere, i cittadini protagonisti nella cura degli spazi pubblici

“Un’altra economia è possibile”, si legge sul volantino di ECOSOLPOP, il mercato che accorcia le distanze tra gli aritigiani e i produttori agricoli delle campagne romane e i cittadini della capitale. E a dire il vero, l’impressione è che tutto questo sia realmente possibile: artigiani del riuso e del riciclo, produttori a filiera corta, un’area di libero scambio e baratto, tutto questo in un’unica giornata, per un appuntamento nel cuore della città , che si ripeterà  ogni prima domenica del mese, e che ha già  riscosso un ottimo successo la prima omenica di febbraio, quando in tanti sono accorsi per partecipare ai numerosi dibattiti, laboratori e spettacoli organizzati dai Laboratori Urbani RESET e da S.Cu.P., un collettivo di cittadini del quartiere appio-latino, che ha come obiettivo quello di creare o ripristinare servizi assenti all’interno del quartiere, anche a causa dei lavori della linea C della metropoltana.

La prima domenica

La giornata, si è aperta con un’assemblea cittadina, alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti dei comitati cittadini del quartiere, che si sono confrontati sulle problematiche principali che si ritrovano ad affrontare nel quotidiano. Si parla di mancanza di cura del verde pubblico e di servizi culturali, come l’eclatante caso della biblioteca Appia chiusa ormai da anni, proprio a causa dei lavori della metro.

Disservizi che i cittadini più volenterosi del quartiere, avevano ricreato in piccolo a partire dallo scorso maggio 212, in uno stabile statale abbandonato (un’ex motorizzazione) in via Nola, 5. dal quale però, sono stati sgomberati lo scorso gennaio. La risposta del quartiere è stata ECOSOLPOP e come è stato possibile realizzare tutto questo lo abbiamo chiesto a Bartolo Mancuso, uno degli organizzatori, che c’ha spiegato come all’interno del quartiere ci siano molti cittadini che se da un lato lamentano la mancanza del governo del territorio e di spazi verdi, culturali e sociali adeguati alle esigenze delle famiglie, dall’altro sono i primi a offrire una soluzione che li veda protagonisti in prima persona nella cura del proprio quartiere, utilizzando i nunerosi spazi abbandonati della zona.    

Come nel caso dell’immobile di via Nola 5, prima citato, il quale era stato ripulito dagli stessi cittadini e nel quale si erano avviate numerose attività  di vario genere, dai laboratori ludici per bambini ai diversi corsi sportivi e corsi di lingua. I membri di S.Cu.P. parlano della loro esperienza come un’esperienza pubblica che mire a colmare i vuoti del quartiere, ridando vita ai numerosi spazi abbandonati e, ad osservare la giornata che ha visto nascere il progetto ECOSOLPOP, sembrano proprio che ci stiano riuscendo.

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