Due figure diverse e una stessa passione per il territorio. Nasce cosìun convegno che si pone come una sorta di viaggio nel tempo esplorando il pensiero di due importanti figure del panorama politico-culturale italiano, Silvio Trentin e Salvatore Settis, fino ad arrivare ai nostri giorni per capire cosa è stato fatto e cosa si dovrà ancora fare per contribuire allo sviluppo e alla crescita del paese a partire dai cittadini. E’ questa l’idea lanciata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche che, in collaborazione con il Centro Documentazione e Ricerca Trentin di Venezia, organizza per giovedì4 aprile a Treviso, presso l’auditorium della Fondazione (Palazzo Bomben via Cornarotta 7), l’incontro dal titolo: “Dialoghi attraverso il tempo: interessi generali, cittadinanza e beni comuni da Silvio Trentin a Salvatore Settis”. Nel corso della giornata si ripercorrerà infatti l’esperienza del giurista Silvio Trentin e dell’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, che pur appartenendo a due diversi momenti storici, sembrano essere accomunati entrambi dall’interesse per la collettività e il territorio.
Il programma dei lavori
La giornata si articolerà in due momenti di riflessione. Il primo, a partire dalle ore 15, sarà dedicato al tema delle “Bonifiche e politiche territoriali, da Silvio Trentin al dibattito sui beni comuni” che vedrà anche la partecipazione di Labsus con l’intervento del direttore Christian Iaione. Animeranno il dibattito, proponendo spunti e riflessioni, anche Fulvio Cortese dell’Università di Trento e del Centro Trentin di Venezia ed Elisabetta Novello dell’Università di Padova. L’incontro proseguirà , alle ore 17, con la presentazione del libro di Salvatore Settis “Azione Popolare, cittadini per il bene comune” che verrà discusso dall’autore assieme agli altri relatori. La presentazione sarà coordinata da Marco Tamaro della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Sarà possibile seguire l’appuntamento anche in diretta streaming collegandosi al sito della Fondazione Benetton: www.fbsr.it.
Trentin e Settis: due figure, un impegno
Se Trentin (1885 – 1944) ricusa il fascismo e l’idea di uno Stato inteso come un valore in sé, quasi ad essere un ente a se stante, dal canto suo, guardando ai giorni nostri, Settis si inserisce nel dibattito politico-culturale ponendo l’accento proprio sulla cura del territorio e il protagonismo dei cittadini. “Lo stato […] non può conseguire la sua realizzazione istituzionale se non attraverso la irrevocabile consustanziazione del proprio essere in quello della comunità delle genti”, scriveva Trentin nei suoi lavori. La “comunità delle genti” si traduce in Settis in “azione popolare”.
Eloquente infatti è il titolo del suo ultimo libro “Azione Popolare, cittadini per il bene comune” dove l’azione popolare, si declina in impegno quotidiano in difesa del territorio e dell’ambiente. Già in precedenti lavori, Settis aveva sottolineato come l’azione popolare debba intendersi come “diritto dovere di resistenza collettiva al degrado della città e delle campagne” perché noi tutti non vantiamo, per cosìdire, solo un “diritto di fruizione” sui beni comuni, ma siamo anche titolari di un dovere di cura e custodia degli stessi. “Perché il bene comune è il fondamento della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza ed essere cittadini, vuol dire essere consapevoli dei legami di solidarietà sociale che sono il cuore e il lievito della nostra Costituzione”, scrive Settis in Contro il degrado civile. Paesaggio e democrazia.
In questa direzione Labsus si impegna quotidianamente a diffondere e a mettere in rete esperienze di partecipazione civica e sussidiarietà orizzontale attraverso i suoi progetti e iniziative grazie anche alla sua mappa su L’Italia dei beni comuni, che ci restituisce un’istantanea, aggiornata in tempo reale, sulle esperienze di partecipazione civica attive su tutto il territorio nazionale.
Consulta il programma in allegato
Per informazioni:
Fondazione Benetton, tel. 422.5121
Centro Trentin, tel.329174714, www.centrotrentin.it, centrotrentin@iveser.it