Azione in città
Caparbietà , basso profilo e amore per la propria terra: sono questi gli ingredienti dell’Argentario Day 213. Giunta alla sua terza edizione, gli organizzatori richiamano esplicitamente l’articolo 118 della Costituzione per la manifestazione che si svolgerà il 13 aprile. Sarà coinvolta la popolazione della circoscrizione trentina Argentario, compresi gli studenti dell’istituto comprensivo Johannes Amos Comenius, in attività di riqualificazione ambientale e di decoro urbano.
Nelle edizioni 211 e 212 i lavori hanno riguardato intonacature di pareti, sistemazioni di muri, realizzazione di giardini, sverniciatura di graffiti, e la bonifica di sentieri e viottoli nel circondario. Grazie alla volontà di Armando Stefani, Presidente circoscrizionale, e alla pronta risposta da parte della cittadinanza, le iniziative non si limitano a una sola giornata. Nella zona sono infatti attivi gruppi che portano avanti un progetto di adozione di un bene comune, come aiuole, fontanili, portici da mantenere puliti.
Comunità e cultura dell’altro
L’esperienza trentina rinnova il senso del valore estetico del paesaggio urbano. Il miglioramento di aree ritenute non significative contribuisce alla rivalutazione del luogo, a dargli nuovi significati, a renderlo armonico con l’impianto circostante per le funzionalità che può rappresentare. L’opera degli abitanti risveglia l’interesse per il proprio ambiente, rende viva la popolazione, grazie allo strumento della socialità . La presenza di centinaia di volontari, abitanti della zona, coinvolti da associazioni, ma anche spinti da un proprio bisogno di collettività per il bene comune, ha portato alla luce una vivacità non legata solo a un episodio annuale.
La tutela di aree urbane circoscritte, affidata a gruppi spontanei ma strutturati nella continuità temporale, ha avuto risonanza a livello di amministrazione locale. Risale al settembre 21 la presentazione di un ordine del giorno sul progetto di adozione di un bene comune: l’ente locale si dichiara pronto per tali attività , replicabili nel territorio comunale, ove si riscontrino aree abbandonate o incuria urbana. La mozione rappresenta un punto di arrivo, inteso come presa d’atto del sentire diffuso tra la cittadinanza e degli sforzi compiuti da questa, soprattutto in una dimensione ristretta in cui la socializzazione e la rete umana hanno ancora voce forte, e possibilità di portare a termine esperienze in tempi brevi. Non sono quindi cosìirrealistici scenari nuovi di civiltà , come descritti da Antonio Galdo in un suo libro, “L’egoismo è finito“: lo stare insieme è un possibile motore di progresso sociale e crescita personale, oltre che valido incentivo a trovare nuove forme espressive, con il bene comune al centro dell’azione.