Esperienze simili già esistono in molte grandi città estere, prima fra tutte New York dove, dopo la piscina condominiale, è proprio la biblioteca condominiale ad essere diventata il nuovo valore aggiunto di un’abitazione. Ma c’è una differenza tra queste biblioteche, create al fine di aumentare il valore economico degli immobili che le ospitano, e l’iniziativa milanese. Il signor Chiappello, parlando delle ragioni alla base della sua iniziativa, spiega infatti che ” Abbiamo cercato di abbattere le distanze tra gli inquilini del palazzo, di dialogare con i condòmini per verificare se anche da parte loro ci fosse la volontà di creare finalmente un nostro spazio, adibito al dialogo e al confronto ” .
L’iniziativa
Appurata l’esistenza di una volontà condivisa in tal senso, la nuova biblioteca condominiale è stata inaugurata il 12 febbraio scorso in una sala adiacente la portineria di questo palazzo di via Rembrand che, da solo, conta circa settanta inquilini. L’iniziativa, però, non rimane chiusa ai condomini, ma si apre al vicinato e cerca di coinvolgere il quartiere, perché, come afferma il suo fondatore, ” Bisogna riprendere in mano la vita sociale del proprio quartiere, questo è solo il primo passo ” . Proprio alla luce di questo obiettivo, una sezione della collezione è stata dedicata ai bambini, che vengono coinvolti anche attraverso l’organizzazione di proiezioni settimanali: queste occasioni diventano momenti concreti di aggregazione sia per i più piccoli che per i genitori. Inoltre, secondo il signor Chiappello, qualora la sua iniziativa dovesse essere riprodotta in altre zone della città , sarebbe interessante creare una rete di biblioteche condominiali, con prestiti interbibliotecari.
Il valore della condivisione
Ad oggi la biblioteca propone più di mille titoli, già catalogati, ed altri mille in arrivo, provenienti da donazioni dei condomini, dal recupero del suo fondatore ma anche da molti donatori esterni, che si mettono in contatto con la biblioteca attraverso la sua pagina facebook. ” Accettiamo sempre libri in donazione – ha dichiarato il signor Chiappello – in fondo se un testo viene liberato anziché restare chiuso in una libreria, ha più probabilità di essere letto ” . Il libro diventa quindi un veicolo di coesione sociale in un contesto urbano nel quale si rischia di perdere persino la percezione del valore delle relazioni: la biblioteca condominiale diventa quindi uno spazio neutro dove la condivisione trasforma i condomini ed i vicini in conoscenti ed amici.