La categoria è stata riconosciuta nell’ambito del rapporto ” Comuni rinnovabili 213 ” , come di particolare valore perché capace di guardare al futuro con una prospettiva di progressiva autonomia energetica. I ” Comuni 1% rinnovabili ” sono infatti quelle in cui le fonti rinnovabili installate riescono a superare i fabbisogni sia elettrici che termici dei cittadini.
Il mix perfetto
Al capitale sociale della Cooperativa E-Werk Prad, nata nel 1926, contribuiscono oggi la maggioranza dei cittadini del piccolo comune, nonché la stessa pubblica amministrazione, per un totale di 1.148 soci che servono 16 utenze elettriche e 58 utenze termiche. L’intento è quello di gestire congiuntamente i servizi di distribuzione dell’energia elettrica e di riscaldamento: la cooperativa è infatti proprietaria della reti e gestisce 18 impianti da fonti rinnovabili in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico comunale (5,5 MWe e 7,8 MWt). Sette diverse tecnologie concorrono alla realizzazione di questo risultato: quattro centrali di teleriscaldamento da biomassa, 21 impianti solari termici, 5 impianti mini idroelettrici, 141 impianti fotovoltaici e 2 impianti eolici sono disseminati sul territorio comunale.
Gestendo contemporaneamente sia gli impianti di produzione dell’energia che le reti di distribuzione, la cooperativa riesce a controllare l’intera filiera, determinando un risparmio annuo di circa 1 milione di euro, somma che viene regolarmente reinvestita nello sviluppo della rete locale.
La cooperativa è riuscita in questo modo a centrare il duplice obiettivo dell’autonomia energetica e della produzione a chilometro zero, rispondendo alla domanda locale attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio.
La sussidiarietà dell’assetto cooperativo
Secondo le prescrizioni del Codice Civile italiano, una Società cooperativa è tale se costituita per gestire in comune un’impresa a scopo mutualistico, ovvero che si prefigge lo scopo di fornire innanzitutto ai soci stessi beni e servizi per i quali la cooperativa stessa è stata istituita [2511 c.c.]. Se di norma è corretto affermare che tale tipo di società è funzionale alla tutela degli interessi del gruppo, in questo caso risulta altrettanto altrettanto appropriato dire che il fondamento dell’azione economica collettiva è il soddisfacimento dei bisogni della comunità nel suo insieme.
I vantaggi che emergono da quest’approccio risultano tanto di carattere ambientale quanto economico. I soci della cooperativa infatti, avendo contribuito alla realizzazione comune del sistema, possono legittimamente godere di prezzi per elettricità e riscaldamento molto ridotti rispetto alle normali tariffe nazionali. Al contempo, quest’impegno collettivo è stato in grado di produrre notevoli benefici condivisi in termini di salubrità dell’ambiente, grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e di emissione di gas climalteranti.