Nella città di Trento sono già numerosi i casi in cui in alcuni quartieri vi è un attivo coinvolgimento della cittadinanza nella cura dei beni della comunità ,bastino per tutti le circoscrizioni dell’Argentario e di Meano. Gli altri quartieri della città aspettano che l’amministrazione comunale dia seguito e attui nel concreto la mozione “Adotta un bene comune”, come detto rimasta lettera morta.
Ecco che quindi lo scorso 21 marzo il Consiglio comunale di Trento ha approvato con ben 39 voti favorevoli e solo 3 contrari l’ordine del giorno che chiede l’attuazione del progetto al fine di dare seguito al disposto costituzionale dell’articolo 118 della Costituzione e favorire cosìla partecipazione di scuole, associazioni, cittadini e imprese nel prendersi cura di aree verdi, panchine, parchi, giardini, fontanelle, alberi, arredi
urbani, fioriere, aree giochi o singoli giochi.
Ora la responsabilità a dare seguito al progetto è tutta in capo al sindaco e alla giunta comunale che si spera possano presto dare forma regolamentare e attuativa alla mozione “Adotta un bene comune”, alla pari di tante altre esperienze comunali (Ferrara, Lumezzane, Albano Laziale, Luco dei Marsi a titolo esemplificativo) che Labsus ha provveduto nel corso dei mesi scorsi a censire, come buon esempio di pratica amministrativa.