Scoprire e raccontare tramite l’immagine, l’idea che si ha dei Beni Comuni, termine che subisce molteplici interpretazioni: da quella giuridica che distingue ” Privati, Pubblico e Comune ” a quella movimentista che ne vuole la forza motrice per il riscatto collettivo, cosìgli organizzatori descrivono la mostra dal titolo “Beni Comuni. Istantenea di un valore”. ” Cosa sono i Beni Comuni? Chi li difende? Chi li minaccia? ” : sono invece le domande a cui hanno cercato di dare risposta attraverso le immagini e le istantanee i fotografi che hanno preso parte all’esposizione, organizzata dalla Piccola Libreria 8 mq, uno spazio di economia sociale, la cui vendita dei libri finanzia le attività sociali e culturali dell’omonimo laboratorio socio-culturale.
Rete Calena Beni Comuni
La Piccola Libreria 8mq fa parte ed è socio fondatore della Rete Calena Beni Comuni di cui fanno parte anche il csoa Tempo Rosso di Pignataro Maggiore e l’associazione no profit Beyourself di Sparanise.
Il soggeto civico caleno, come amano definirsi, si propone di “fare di tre realtà eterogenee una rete che vuol dire credere nell’importanza di un dialogo vero e responsabile che ponga al centro le questioni legate ai beni comuni, specialmente in relazione al nostro territorio. La rete nasce come strumento per affrontare teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni, nell’Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro”.
La nascita della Rete Calena Beni Comuni
Il percorso che ha portato alla costituzione della Rete inizia nel 211 in concomitanza con i referendum abrogativi del giugno dello stesso anno. Nacque allora un movimento civico temporaneo, il CIR (comitato informativo referendario), che aveva l’obiettivo di fare informazione nelle piazze di terra di lavoro. Nei paesi in cui il CIR ha operato, ha dato la spinta decisiva per tradurre un movimento temporaneo d’informazione in una esperienza di confronto e di formazione sul territorio più ampia e con più profonde ambizioni, la Rete Calena Beni Comuni appunto. Attraverso i volontari e chiunque voglia dare il proprio contibuto la Rete Calena ha realizzato “La Mappa del danno” attraverso una mappatura dei siti inquinanti sotto vari aspetti della provincia di Caserta.