Partito nel settembre dello scorso anno, il progetto “Ambasciatori di sicurezza stradale” nasce dalla consapevolezza che la difformità di comportamenti, abitudini e regole di guida tra i diversi Paesi comporta che sia lo straniero, in Italia per turismo o lavoro, ad essere più a rischio di incidenti stradali.
Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal ministero degli Affari Esteri, dal ministero dell’Integrazione e dal ministero degli Affari regionali, turismo e sport, il progetto, il primo di questo tipo in Europa, mira a formare ed educare gli stranieri al valore del codice stradale, facilitando cosìanche la loro integrazione.
Ascanio Rozera, segretario generale dell’ACI spiega: “l’ACI non intende solo spiegare ed insegnare tecniche e modalità di guida idonee a prevenire gli incidenti stradali per ridurre il numero di morti e feriti, ma vuole soprattutto promuovere una più comune e diffusa capacità di percepire e vivere la mobilità come valore di civiltà e di sviluppo intelligente e sicuro”.
“Ambasciatori” stranieri…in strada!
Dopo i primi 6 automobilisti stranieri, ai quali è stata riconosciuta la qualifica di “ambasciatori”, altri 5 si preparano a frequentare i corsi di guida sicura offerti dall’Automobile Club di Bologna, il cui presidente Luciano Zacchini dichiara: “La sicurezza stradale non è una questione di razza o colore della pelle ma un obiettivo che l’Automobile Clud d’Italia e quello di Bologna perseguono anche con questo progetto formativo, improntato ai valori dell’accoglienza e dell’integrazione. La cultura della sicurezza è la nostra chiave di volta per una mobilità responsabile e realmente sostenibile”.
La data del corso è stata fissata al 22 settembre e si svolgerà , come previsto dal progetto per ogni città , ogni finesettimana, per un totale di 18 giornate, al centro di guida sicura ACI-SARA di Vallelunga, dove vengono simulate tutte le situazioni di pericolo possibilmente riscontrabili nella vita quotidiana. Tra teoria e pratica, gli stranieri apprenderanno il corretto comportamento da tenere al volante, come frenare in caso di emergenza, come controllare una sbandata, eventuali novità del codice della strada ed ogni accorgimento per viaggiare sicuri. Saranno seguiti ciascuno da un istruttore e una volta superato il corso, per il quale è richiesto il semplice possesso della patente, nominati “ambasciatori di sicurezza stradale”. In tale qualità avranno il compito di promuovere il rispetto delle regole presso le proprie famiglie e rispettive comunità nazionali, sensibilizzando su temi importanti come cinture di sicurezza e guida sotto effetto di droghe.
Un progetto formativo, dunque, che si colloca in un quadro di vera e propria collaborazione e integrazione tra coloro che si muovono in Italia. Sembra, infatti, rispondere all’esigenza della sicurezza stradale e a quella dell’integrazione, sia tra stranieri che tra stranieri e italiani.
In prima linea per la sicurezza nelle strade
Quante volte viaggiando abbiamo assistito a degli incidenti o a semplici tamponamenti? Quante volte abbiamo sentito suonare clacson per delle manovre sbagliate? Ormai tutto ciò è all’ordine del giorno. E fare in modo che la situazione cambi spetta solo a noi. Anche se essere cittadini attivi può a volte risultare “faticoso”, nell’ambito della sicurezza stradale è indispensabile, infatti, che sia il cittadino ad intervenire in prima persona, adottando e praticando comportamenti prudenti e responsabili che sono alla base del cittadino civile. Promuovere una cultura responsabile della sicurezza stradale è pertanto un dovere verso la collettività , nonchè un modo per rivendicare il proprio diritto alla vita.
Partendo dal presupposto che i comportamenti e le abitudini dei cittadini rappresentano una componente chiave del successo di una mobilità sostenibile e della sicurezza nelle strade, si deve considerare anche il fatto che ormai nel nostro Paese vivono e lavorano tantissimi stranieri che godono dei nostri stessi diritti e doveri.
Proprio agli stranieri si rivolge l’iniziativa “Ambasciatori di sicurezza stradale” che garantisce loro una partecipazione attiva e la possibilità di essere cittadini responsabili, sentendosi così appartenenti alla comunità a tutti gli effetti. Si tratta, dunque, di una nuova forma di integrazione, di sviluppo delle relazioni tra italiani e stranieri. In questa occasione, infatti, saranno proprio questi ultimi ad arricchire la comunità italiana, ergendosi a soggetti attivi nella promozione di regole e buone pratiche stradali.
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