Storia e genesi del progetto
Nel 27 dopo un breve periodo di attività dei Bagni Pubblici, in cui l’unica funzione dello stabile era quella (originale) di fungere da docce, i responsabili del progetto si sono interrogati sulle opportunità che la struttura e la sua collocazione potessero offrire agli abitanti del quartiere di Barriera di Milano.
Una delle caratteristiche di questa zona è l’altissimo tasso di cittadini stranieri (fino al 5% della popolazione, contro il 14% della città di Torino in generale). Si è deciso allora di puntare su questa peculiarità della zona e della collocazione della struttura dei Bagni Pubblici, per creare un centro di aggregazione multiculturale che ha riscosso un immediato successo, essendo l’unico punto, oltre la parrocchia, a poter offrire momenti di contatto e convivialità . L’altra scommessa del Consorzio Kairos è stata quella di favorire l’integrazione e la conoscenza di culture diverse attraverso eventi e serate che permettessero di approfondire e svelare la singolarità dei cittadini stranieri presenti nel quartiere. Si è puntato sull’aspetto artistico e culturale organizzando nel novembre del 28 la prima galleria dei Bagni Pubblici in cui gli interessati di varie nazionalità hanno potuto esprimersi ed esporre le proprie creazioni. Questo ha consentito di guardare i migranti in un’ottica più profonda ed analitica, che andasse oltre i soliti stereotipi e permettesse (come ci ha ricordato la nostra intervistata E. Mattarella, responsabile del progetto Intrecci di Cultura) di ” guardare la multiculturalità con gli occhi della cittadinanza attiva ” .
Un altro dei vantaggi del progetto è stato quello di permettere a cittadini stranieri capaci, che una volta in Italia avevano abbandonato le proprie velleità artistiche, di riscoprire la passione e il gusto per l’arte. E’ cosìche è nato un laboratorio di scrittura che ha portato alla partecipazione ad un programma pubblicizzato da A.L.M.A. un collettivo di scrittura e lettura composto da stranieri di varie origini presenti sul territorio italiano. Insieme al laboratorio è stata aperta una sartoria gestita da un ragazzo senegalese che oltre ad offrire i classici servizi alla clientela produce capi tipici della sua terra di origine e due volte l’anno, con l’aiuto del Consorzio, organizza una sfilata ” multiculturale ” con capi di abbigliamento e modelli di varie etnie.
Struttura dei Bagni Pubblici di Via Agliè 9
Lo stabile dei Bagni Pubblici comprende molti servizi e attività . Fino ad ora la struttura dei bagni e delle docce è rimasta al piano terra dove da lunedìal sabato è previsto il servizio. Al primo piano è invece presente uno sportello informativo e di orientamento (precipuamente pensato per la forte componente straniera del quartiere) che si occupa di accompagnamento alla ricerca della casa e del lavoro; di divulgazione di informazioni relative agli eventi culturali e formativi (come corsi di italiano, modalità di ottenimento del diploma) e di consulenza legale.
Dal 26 Agosto 213 la struttura dei bagni e delle docce si sposterà nella parte superiore dello stabile mentre al piano terra sarà costituito un bistrot che fungerà da ulteriore punto di aggregazione e socialità . La caratteristica di questo bar sarà quella del ” rispetto del quartiere ” . Ci si è posti cioè nell’ottica (culturale e commerciale) di tener conto del target e dei destinatari del progetto che per la maggior parte è straniera. Saranno quindi organizzati vari eventi gastronomici originali e folkloristici come serate a base di piatti senza carne di maiale o bevande non alcoliche (nel rispetto della forte componente musulmana).
Intrecci di cultura
Come anticipato uno dei progetti principali dei Bagni Pubblici è Intrecci di Cultura promosso dal Consorzio Kairos nell’ambito del Bando ” Immigrati Nuovi Cittadini ” in collaborazione con la Circoscrizione 6.
La responsabile del programma, Erika Mattarella, ci ha spiegato che “oggetto del programma è l’interculturalità , l’immigrazione e l’integrazione; tra gli obiettivi c’è quello di coinvolgere attivamente gli abitanti affinchè promuovano ed organizzino loro stessi le attività socioculturali, gli eventi e i dibattiti che saranno previsti. Insieme cittadini ” autoctoni ” e ” nuovi cittadini ” dovranno definire ipotesi di progetti di comunità e sviluppo locale, focalizzandosi sul tema della cultura e dell’intercultura. Lo scopo non è solo quello di godere di opere artistiche e prodotti finali di diverse origini ma di inserire i cittadini nel processo di produzione culturale delle diverse etnie e nazionalità . Si punta quindi alla costruzione di una rete di gruppi di cittadini attivi, di associazioni e di operatori del settore che può evolvere e divenire un soggetto totalmente autonomo e definito nella gestione futura di questo tipo di attività “.
Uno degli obiettivi del Consorzio Kairos è infatti proprio quello di ” insegnare l’autonomia ” . In questi sette anni di attività (e ne i futuri tre) i responsabili del progetto hanno favorito l’integrazione, la costituzione e la promozione di varie attività . Una volta terminata la gestione del Consorzio però, spetterà agli abitanti del quartiere portare avanti tutto quello che fino ad ora è stato realizzato. Restano ancora tre anni per tramandare pienamente il concetto di ” cittadinanza attiva ” , anche se già tuttora i risultati sono apprezzabilissimi.
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