In un contesto storico come quello attuale, in cui la crisi economica sembra non arrestarsi, i Paesi europei si trovano a dover ” rivedere ” il loro welfare state, da tempo sottoposto a continue pressioni. Si ritrovano, infatti, a dover contenere la spesa, ma allo stesso tempo soddisfando i bisogni sociali in continuo mutamento della popolazione. Ecco allora che, quando lo Stato da solo non ce la fa, emerge la necessità di pensare ad un secondo welfare, definito da Maurizio Ferrera e Franca Maino, docenti presso l’Università degli Studi di Milano, come un ” mix di programmi di protezione e investimenti sociali a finanziamento non pubblico, forniti da una vasta gamma di attori economici e sociali ” . Un welfare complementare rispetto a quello pubblico. Non si tratta, infatti, di ” sostituire spesa pubblica con spesa privata, ma di mobilitare risorse aggiuntive per bisogni e aspettative crescenti ” . Il secondo welfare si caratterizza, dunque, per il coinvolgimento di attori privati come aziende e sindacati, del terzo settore come fondazioni e volontariato e, infine, degli enti locali. Attori, questi, che, presentando un forte ancoraggio territoriale, potrebbero contribuire a soddisfare i bisogni tenendo in maggior conto le specificità del territorio e delle comunità locali. Esempi di questo modello di welfare possono essere tratti dal welfare aziendale: azioni di work-life-balance, flessibilità di orario, job-sharing familiare.
Il primo rapporto in Italia
In questo contesto nasce in seno al Centro di Ricerca Luigi Einaudi di Torino, nell’aprile del 2011, il laboratorio sul secondo welfare in Italia, volto a individuare tendenze emergenti e buone pratiche che possano contribuire alla promozione concreta di un secondo welfare. E ora, dopo due anni, il gruppo di ricerca, composto da Franca Maino, Giulia Mallone, Lorenzo Bandera, Chiara Lodi Rizzini, Ilaria Madama, sotto la supervisione scientifica di Maurizio Ferrera, presenta i primi risultati. Dopo il benvenuto del Presidente del Centro, Salvatore Carrubba, il rapporto sarà presentato da Maurizio Ferrera e Franca Maino, direttrice del progetto. Nel corso dell’incontro interverranno, tra gli altri, il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci, Dario di Vico del Corriere della Sera e Gianluigi Petteni segretario generale di Cisl Lombardia. Le conclusione saranno invece affidate al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini.
L’appuntamento è previsto per giovedì28 novembre presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano, in via Romagnosi 8, dalle 10.00 alle 12.30.
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