Come annunciato a Lucca durante il Festival del Volontariato il Premier Matteo Renzi lancia la riforma del Terzo Settore. Lo fa attraverso Twitter proponendo una consultazione tra i cittadini sulla base delle linee guida da lui presentate. La discussione si è aperta ieri e fino al 13 giugno sarà possibile partecipare inviando pareri e riflessioni all’apposita casella di posta elettronica (terzosettorelavoltabuona@lavorogov.it). La sintesi di quanto emerso porterà ad un disegno di legge che sarà presentato al Consiglio dei Ministri il 27 giugno. Il progetto mira ad una revisione organica della legislazione riguardante il Terzo Settore. ” Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali ” , è questo l’incipit del documento che racconta le linee guida di questa riforma.
Riedificare il terzo settore attraverso tre obiettivi
Gli obiettivi previsti dalla riforma sono tre. Il primo propone la costruzione di un nuovo welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata. Il secondo riguarda la valorizzazione del potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terzo settore che rappresenta da sempre una risorsa che continua a crescere nonostante gli anni di crisi. Infine, il terzo ed ultimo obiettivo prevede di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi tutti i comportamenti finalizzati al sostegno delle tematiche sociali. Il mondo del volontariato, se valorizzato, può dare forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà . Oggi rappresenta uno strumento fondamentale di partecipazione e autorganizzazione dei cittadini.
Le linee guida
Le proposte attraverso cui perseguire i tre obiettivi precedentemente elencati sono diverse. La ridefinizione giuridica del terzo settore, la valorizzazione della sussidiarietà che deve divenire il primo strumento da affiancare all’azione pubblica dell’amministrazione affinchè i cittadini divengano protagonisti della realtà che vivono. Tra le maggiori novità vi è la proposta di un servizio civile universale rivolto ai giovani tra i 18 e i 29 anni, inteso come prima opportunità di servizio alla comunità . Un’esperienza attraverso cui mettersi alla prova per prendere ulteriore coscienza di se stessi e di quello che ” chiamano terzo settore ma in realtà è il primo ” . Per entrare nello specifico della proposta del Premier è possibile consultare le linee guida in fondo alla pagina ricordando anche la possibilità di prendere parte al dibattito inviando una mail all’indirizzo prima citato.
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