Viene dunque confermata la validità del regolamento elaborato da Labsus anche per realtà che presentano elementi di differenziazione rispetto alle specificità del capoluogo emiliano. Analizzando più nel dettaglio l’articolato del regolamento appare come particolarmente degno di nota l’impegno assunto dall’amministrazione locale, in primo luogo dal punto di vista dei soggetti coinvolti. Si riscontra, infatti, l’apertura verso un pieno coinvolgimento di realtà anche imprenditoriali oltre che di singoli o di enti a vocazione sociale nella gestione condivisa di beni e spazi urbani comuni. Tali spazi potranno essere di proprietà tanto pubblica che privata, purché quest’ultimi siano sottoposti al vincolo dell’uso pubblico: nel regolamento brindisino è infatti replicata la norma che prevede la gestione condivisa per entrambi.
Anche in questo regolamento le attività di cura sono pensate per coinvolgere i cittadini attivi e l’amministrazione comunale: per questa ragione ritroviamo i peculiari caratteri di continuità ed inclusività tipici di questa forma innovativa di funzione amministrativa. Questa potrà prendere avvio tanto grazie a una proposta spontanea sorta su iniziativa della cittadinanza che di una sollecitazione da parte del comune e dovrà prendere forma con l’adozione di atti di natura non autoritativa. Viene perciò confermato il caposaldo del regolamento redatto da Labsus, ovvero l’attuazione di un modello di amministrazione che superi i binomi autorità/libertà e pubblico/privato, tipici dei tradizionali moduli di esercizio del potere.
Non meno importante è che il comune di Brindisi si sia impegnato a sostenere gli accordi di gestione condivisa contenuti nei patti di collaborazione con tutti gli strumenti ideati da Labsus per il regolamento di Bologna. Infine, un ultimo segnale di piena condivisione giunge dal fatto che anche le garanzie siano rimaste immutate rispetto all’originale: questo consente di dire che dal sud arriva un’altra importante conferma della validità del regolamento sulla cura condivisa dei beni comuni.
ALLEGATI (1):