Non si può proprio mancare questa sera alle ore 21 a Capannori (Lucca), presso il polo culturale Artèmisia, alla cerimonia che sancirà l’ennesima conquista sul fronte della salvaguardia dei beni comuni: d’ora in poi Spaziocomune 2015 sarà una garanzia per tutti i cittadini di Capannori che desiderano impegnarsi a salvare da degrado e incuria i beni comuni della loro città . Gregorio Arena, presidente di Labsus, siederà al tavolo dei promotori di questo progetto e illustrerà il regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni di cui Labsus si fa promotore sin dal mese di febbraio 2014, potente strumento normativo oramai irrinunciabile per tutte quelle amministrazioni comunali che, come a Capannori, hanno deciso di invertire la tendenza per la quale il sostentamento delle attività di manutenzione e tutela dei beni comuni debba esclusivamente sopraggiungere dall’alto. I cittadini vogliono e devono essere parte integrante di percorsi che diano loro la possibilità di influenzare e partecipare alle politiche gestionali di quei beni il cui decadimento va a discapito dei diritti e del benessere di tutti. Spaziocomune 2015 rappresenta una nuova e concreta possibilità di permettere ai cittadini di collaborare con l’amministrazione per la riqualificazione del loro territorio, di affermare la loro appartenenza ad esso e la loro identità .
Il progetto sotto la lente d’ingrandimento
Nel dettaglio, Spaziocomune 2015 persegue l’obiettivo di attivare una sinergia tra l’amministrazione capannorese, esperti della partecipazione, associazioni e cittadini per pianificare e realizzare interventi di recupero dei beni comuni, la loro valorizzazione condivisa e la promozione di una cultura dei beni comuni che sensibilizzi la cittadinanza ad intendere la manutenzione di questi ultimi come una risorsa per ricostruire il senso di comunità e garantire uno spazio urbano più vivibile e adeguato alla realizzazione di ogni singolo individuo. Spaziocomune 2015 verrà attivato inizialmente nelle cinque frazioni di Lappato, Gragnano, Pieve San Paolo, San Ginese e Guamo, dove il percorso per l’attestazione di un’identità territoriale è più necessario, per poi venire esteso a tutte le restanti quaranta frazioni del territorio.
Il progetto si articolerà in tre fasi: nella prima i facilitatori di comunità si interfacceranno con cittadini e associazioni per raccogliere informazioni riguardanti bisogni, opinioni e necessità della comunità . Seguiranno una mappatura condivisa per individuare i beni comuni dal rilievo identitario maggiore e la costituzione di laboratori per la riqualificazione degli stessi, nonché per la promozione e l’adozione del regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni.
Infine, alla luce delle informazioni raccolte, verrà redatta una call per la presentazione di idee e progetti di co-progettazione e riqualificazione degli spazi scelti nella prima fase. Le proposte avanzate verranno messe al vaglio di tutta la comunità , che potrà votarle e commentarle sulla piattaforma Open Toscana. I progetti che verranno selezionati si realizzeranno secondo le procedure predisposte dal regolamento per l’amministrazione condivisa.
Spaziocomune 2015 è stato co-finanziato dalla regione Toscana per un totale di 22.960 euro, mentre il comune di Capannori ha partecipato con meno di 6.000 euro; tale progetto risulta avanguardista anche per il tentativo di creare occasioni di lavoro e formazione per i giovani capannoresi: gli esperti che verranno interpellati nelle varie fasi di Spaziocomune 2015 formeranno i ragazzi desiderosi di coinvolgersi per le posizioni di facilitatori e potranno seguire l’implementazione dei futuri interventi nelle frazioni in cui si attiverà il progetto successivamente.
Stasera interverranno anche Margherita Mugnai di Sociolab e Giorgio Dalsasso, dell’associazione Scuola ti Voglio Bene Comune.
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