Il 25 aprile del 2012, due delle associazioni più attive all’interno del quartiere etneo di Librino – l’organizzazione rugbistica ” I Briganti ” e il centro ” Iqbal Masih ” – hanno occupato e reso accessibile all’intera cittadinanza il campo San Teodoro: una struttura di proprietà comunale all’interno del quartiere popolare, tristemente noto per il disagio sociale e la forte presenza della criminalità organizzata.
In particolare, nei mesi precedenti all’occupazione, una petizione presentata da “I Briganti” chiedeva l’apertura di un bando per l’assegnazione del campo, una richiesta alla quale l’amministrazione comunale non aveva però fornito nessuna risposta.
L’occupazione, che viene molto più spesso definita ” liberazione ” dagli attivisti, è quindi giunta successivamente; oggi è vicina ai tre anni di vita e nel tempo si è resa protagonista di numerosi eventi e attività , offrendo diverse occasioni di formazione e socialità agli abitanti del quartiere, in particolare ai giovani.
Il Comitato e I Briganti
In seguito alla liberazione del campo, “I Briganti” e i ragazzi del centro “Iqbal Masih” hanno dato vita al Comitato San Teodoro, una rete alla quale hanno aderito diverse associazioni – come Libera, AddioPizzo, AS.A.A.E. Associazione Antiracket Antiusura Etnea, Teatro Coppola Occupato e Circolo Arci Faber – e alla quale partecipano anche singoli cittadini. Il comitato gestisce gli spazi e le attività della struttura e fin da subito ha promosso una raccolta fondi per ristrutturare i locali che, nel corso degli anni precedenti, erano stati oggetto di diversi atti di vandalismo. La campagna, chiamata ” buonAzioni ” , era basata sulla vendita di azioni simboliche – del valore di 5 euro ognuna – che hanno garantito un iniziale budget per la messa in sicurezza della struttura.
La prime attività avviate sono state quelle legate al rugby: grazie al campo San Teodoro, “I Briganti” infatti hanno trovato un luogo stabile per allenamenti e partite (sia della squadra maggiore che delle giovanili) e aperto nel 2013 la club house ” Giuseppe Cunsolo ” , dedicata ad un tredicenne de “I Briganti” morto l’anno precedente in circostanze misteriose.
Le attività e l’endorsement del procuratore Salvi
Col tempo alle attività di rugby si sono aggiunte diverse iniziative, fra le quali i laboratori di saponificazione, riciclo della carta e serigrafia promosse dal Circolo Arci Faber, la coltivazione di orti sociali, gestiti insieme agli abitanti del quartiere e, di recente, una biblioteca chiamata ” La Librineria ” . Il campo è inoltre parte del progetto G124 – un piano di interventi nelle periferie promosso dal senatore a vita e architetto Renzo Piano – che, nelle scorse settimane, è ufficialmente partito con la realizzazione di una serie di giochi didattici lungo un percorso pedonale che collega il campo al vicino istituto scolastico ” Brancati ” . A visitare i risultati dei primi lavori è stato il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, che già nel 2013 aveva visitato a sorpresa la struttura dichiarando il proprio sostegno all’iniziativa delle associazioni e del Comitato San Teodoro.
Il rapporto con il Comune di Catania
Il Comune di Catania, dopo un’iniziale indifferenza alle richieste de “I Briganti” e alle attività del San Teodoro Liberato, ha recentemente annunciato l’intenzione di assegnare il campo al comitato: nel settembre del 2014, durante una visita alla struttura, il sindaco Enzo Bianco ha annunciato la volontà di dare in gestione il San Teodoro alle associazioni occupanti e, poche settimane dopo, l’assessore comunale con delega alla ” valorizzazione di Librino ” , Rosario D’Agata, ha annunciato la messa a punto del bando di assegnazione.
Nei giorni scorsi, inoltre, l’assessore D’Agata è tornato presso il campo San Teodoro a portare il proprio sostegno in seguito allo sfondamento del muro della club house ” Giuseppe Cunsolo ” e al furto di diversi materiali avvenuto nella notte del 16 febbraio. Fatti non nuovi al San Teodoro: già nel 2013 un furto aveva causato un danno di circa 2000 euro e lo scorso Capodanno un tentativo simile era fallito.
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