Con #bellamilano questa volta la volontà di partecipazione e l’azione civica di Milano passa per le associazioni. Tanti gli eventi organizzati per la cura e la tutela dei beni comuni da parte delle diverse associazioni. Da quelle impegnate nella lotta contro i graffiti ai comitati di inquilini della case popolari, dalle associazioni di commercianti ai comitati di quartiere.
Ma le associazioni non sono sole, arrivano anche le adesioni da parte di imprese che gratuitamente mettono a disposizione dell’iniziativa ” Bella Milano ” le macchine per la pulizia delle aree verdi e la verniciatura degli impianti di illuminazione pubblica.
L’iniziativa prevede dei metodi di partecipazione molto ” friendly ” . Attraverso i canali di comunicazione di facebook e un indirizzo di posta elettronica è possibile comunicare questi semplici dati: il soggetto promotore dell’iniziativa, il luogo individuato, la foto del luogo, il numero dei partecipanti, il nome e cognome e recapito telefonico del responsabile. Alla fine saranno più di 200 i luoghi indicati che hanno bisogno di cura. Ai cittadini, singoli o associati, che vogliono partecipare all’iniziativa saranno messi a disposizione i materiali per realizzare la pulizia della città , delle piazze, strade, giardini, muri, facciate.
Non vogliamo disperdere quello che è nato spontaneamente
Il comitato organizzatore di quella che era #nessunotocchimilano prima e #bellamilano ora, vorrebbe dare continuità a questa esperienza. ” Abbiamo provato – afferma un referente – a dimostrare con altre iniziative come il weekend #bellamilano che è possibile proseguire l’iniziativa spontaneamente nata il 3 maggio. In particolare vorremmo non disperdere il tutto e creare un’associazione, apartitica e apolitica, che prosegua l’impegno di coinvolgimento dei cittadini nel prendersi cura della loro città ” .
Il racconto del 3 maggio attraverso le parole Vittoria
Vittoria Dicandia, 24 anni, pugliese (di Vieste in provincia di Foggia) vive da sei anni a Milano. Laureata all’Università Bocconi in Economics and Social Sciences, al momento lavora come ricercatrice. Vittoria e i suoi amici sarebbero voluti andare il 1 maggio all’inaugurazione del padiglione Expo2015, ma appresa la notizia degli scontri hanno scelto di guardare la cerimonia dalla tv di casa.
Il volto di Vittoria è uno di quelli che fa il giro in alcuni articoli e post online. La sua testimonianza è quella di una pugliese al Nord che ha preso parte all’esercito di quasi 20mila persone armate di spugne e sgrassatori per ripulire Milano.
“Anche noi dalle nostre case ci siamo sentiti un po’ #nessunoticchimilano, questo lungo corteo che ripercorre al contrario il tragitto della May Day Parade in cui, chi ha voluto, si è unito alle squadre della Amsa (associazione anti graffiti di Milano) per ripulire la città “. Vittoria c’era.
” Ho partecipato – ci racconta – all’iniziativa #nessunotocchimilano. L’idea iniziale è stata del PD Milano, aperta a tutti i cittadini senza fine politico. La notizia dell’iniziativa si è diffusa molto rapidamente, principalmente tramite i social. C’è stato un passaparola su facebook, con gente che ” partecipava ” all’evento o lo condivideva sulla propria pagina ” .
Ma cosa ha spinto Vittoria e tanti altri a indossare tute e guanti per ripulire la città ?
” Diciamo che non c’è stato molto da pensare. Era importante far capire quanta gente non fosse d’accordo con chi aveva provocato gli scontri, perché la violenza non è mai giustificabile. In tanti ci siamo sentiti colpiti dalle loro azioni ma avevamo tanta voglia di cancellare subito quella brutta pagina per la città ” .
Vittoria non faceva parte di nessuna organizzazione di volontariato, non ha aderito a nessun gruppo già formato ma ha partecipato a una manifestazione nata spontaneamente, e la giornata di domenica 3 maggio era per le vie della città di Milano per ripulire e riconsegnare ai cittadini milanesi i loro spazi in quella che è stata, come lei la definisce, una domenica di ” esperienza civica ” .
” C’erano moltissimi giovani, tante famiglie con i loro bambini. Il nostro – ci dice – penso, sia stato un contributo importante e spero che questo genere di iniziative avvengano con più frequenza, ovviamente non causate da situazioni particolari come quella degli scontri. Va benissimo l’impegno dei cittadini che decidono di contribuire al mantenimento del bene comune della loro città , ma c’è bisogno anche dell’intervento specializzato di ditte e personale professionale per alcuni tipi di lavori ” .
Una esperienza di amministrazione condivisa anche questa, dove l’identità territoriale della comunità milanese ha vinto, perché si è ribadito il concetto che i beni comuni sono di proprietà collettiva. E l’atmosfera è quella di una festa.
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