Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani

Il regolamento promuove il bene individuale e collettivo e non il "benessere"

Non meno interessante è notare come si faccia riferimento alla promozione non del ” benessere ” ma del ” bene ” individuale e collettivo, spogliando gli obiettivi del regolamento da interpretazioni semplicistiche.

I principi

Non stupisce che agli ormai tradizionali principi di fiducia reciproca, informalità , autonomia civica, si affianchi anche quello di responsabilità  sociale, di cui è fatta menzione all’art. 3, c. 1, lett. l). Di questo principio vengono date tre interessanti declinazioni: la prima riguarda la sua tensione al rafforzamento della solidarietà  sociale e dell’integrazione interculturale; la seconda si esplica nell’attenzione alla sostenibilità  ambientale e nella lotta allo spreco; la terza, infine, è riaffermazione del principio di legalità  con particolare attenzione alla lotta alle mafie.

I soggetti

Anche sul versante dei soggetti il regolamento ternano cerca di fare un passo avanti rispetto al paradigma della socialità : sono, infatti, considerati cittadini attivi tutti i soggetti, anche quelli riuniti in gruppi solo informali. Il concetto, già  implicito nella disposizione, viene dunque specificato, parlando in maniera espressa della non necessaria preesistenza di una qualsiasi forma associativa, affinché un gruppo di individui possa prendersi cura, insieme, di un bene comune.

I profili organizzativi

Altrettanto lodevole la scelta di non duplicare gli strumenti di comunicazione ma di utilizzare, potenziandoli, quelli già  attivi (ovvero il portale web dedicato alla partecipazione civica) nel rispetto dei principi cardine di economicità , proporzionalità  e pubblicità  dell’azione amministrativa.

Il modello di amministrazione

Come per il regolamento di Bologna, l’art. 10 dispone che la gestione della collaborazione con i cittadini attivi è funzione istituzionale del comune, che deve essere svolta da un‘apposita struttura. Inoltre, si sposa la convinzione che la cura dei beni comuni debba sorreggersi su atti amministrativi di natura non autoritativa, facendo sìche i patti di collaborazione siano accordi negoziali espressione dell’autonomia di soggetti – il comune e i cittadini attivi – posti idealmente su uno stesso livello.

I beni privati

Amplissima apertura viene lasciata rispetto ai beni che, attraverso la mobilitazione dei cittadini attivi, possono essere oggetto di cura. Questa potrà  infatti essere rivolta tanto a beni pubblici che a beni privati ad uso pubblico.

Le misure di sostegno

Il Comune di Terni assicura ai cittadini attivi tutto il ventaglio delle forme di sostegno che sono disponibili, spaziando dalle agevolazioni amministrative, alle esenzioni o agevolazioni fiscali, sino all’affiancamento nella progettazione delle azioni di cura o rigenerazione.

Le garanzie

Anche il regolamento in commento prevede, all’art. 33, la possibilità  di avvalersi di un tentativo di conciliazione davanti ad un comitato composto da tre membri che, entro un termine perentorio di trenta giorni, a decorrere dalla presentazione dell’istanza, sottopone alle parti una proposta non vincolante di conciliazione.



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