Il WWViews è uno strumento di partecipazione ibrido il cui metodo, complesso ed innovativo, nasce da un’idea del Danish Board of Technology, organismo indipendente che vanta una pluriennale esperienza nelle pratiche partecipative sia a livello nazionale che europeo, che lo presenta come una soluzione a bassi costi e di facile utilizzo per le esigenze di coordinamento tra più partner in ogni parte del mondo. Nelle tre edizioni avutesi finora, il metodo utilizzato ha mantenuto intatta la sua struttura subendo dei ritocchi solo su aspetti marginali.
L’articolo che qui si propone vuole quindi analizzare l’evento del WWViews prendendo sotto esame la sua colonna portante, il metodo, declinato in questa occasione sulla tematica del clima e dell’energia, ma che può essere di volta in volta utilizzato per trattare di contenuti diversi (nel 2016 è già previsto un WWViews sulla Biodiversità , il secondo sul tema dopo l’evento del 2012).
Per semplificare si può dividere il sistema del WWViews in fasi: una fase preparatoria, la cui gestione risulta cruciale per la buona riuscita della pratica partecipativa; una fase di discussione e voto, regolata da moderatori, con modalità face-to-face in ciascun evento; una fase di raccolta dati, presentati sulla piattaforma web e infine la rielaborazione dei risultati ottenuti, finalizzata alla presentazione degli stessi ai policymakers che si incontreranno a Parigi, nel mese di dicembre, in occasione della COP21.
Il contributo all’educazione ad una cittadinanza globale
Gli spunti di riflessione che emergono dall’analisi sono diversi, cosìcome le criticità cui si espone sono innegabili. Il WWViews dev’essere tuttavia valutato come una soluzione di compromesso, nel senso positivo del termine, un compromesso tra qualità e quantità , tra rigore e flessibilità . Un progetto ambizioso che tenta di estendere pratiche partecipative oltre il quadro locale o nazionale, promuovendo pratiche e valori positivi. Siamo infatti di fronte ad un contesto in cui, necessariamente, l’aspetto nazionale e globale si mischiano, ed i partecipanti sono portati autonomamente a collocarsi come parte di una collettività indefinita, sviluppando un senso di responsabilità globale. Questo ci fa capire come tutti, anche inconsapevolmente, siamo parte direttamente coinvolta da problematiche di ampio respiro come quella ambientale. I cittadini ordinari, se sollecitati, si scoprono cittadini del mondo, con doveri e diritti, uguali in tutto il pianeta.
Il WWViews riesce a canalizzare queste energie contribuendo all’educazione ad una cittadinanza globale. Questo approccio porta, nel complesso, ad esprimere una valutazione comunque positiva del metodo utilizzato. L’auspicio è che il processo di evoluzione e rafforzamento della partecipazione cittadina ai processi decisionali faccia ulteriori passi avanti anche grazie ad esperienze come questa.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla versione integrale dell’articolo in allegato.
LEGGI ANCHE:
- Un dibattito cittadino su scala mondiale: il WWViews on Climate and Energy
- Commissione Europea: nuovo pacchetto di proposte per l’energia
- Clima ed energia: il nuovo obiettivo targato UE