Nel comune brianzolo l’amministrazione locale, da poco insediata, si propone di implementare, tra le altre, politiche di “consumo del suolo 0” e valorizzazione del territorio. Viene cosìelaborata e proposta un’iniziativa che prevede la diretta partecipazione della cittadinanza: un’azione di valorizzazione e riuso degli immobili sfitti presenti sul territorio. Il progetto permette lo sviluppo sul territorio di servizi rivolti alle fasce svantaggiate, con un beneficio per tutta la popolazione residente del territorio di Lentate sul Seveso.
Il censimento e la riformulazione dell’idea iniziale
Il sindaco e l’assessore all’urbanistica, edilizia privata ed attività produttive si rendono firmatari di una richiesta di collaborazione inviata per posta a tutta la cittadinanza. Si tratta di un censimento sotto forma anonima, costituito da una scheda di rilevazione entro cui indicare gli immobili sfitti del territorio. L’idea è quella di valutare complessivamente il patrimonio in disuso ed elaborare un programma di valorizzazione dello stesso. L’iniziativa ha tuttavia un riscontro esiguo, testimoniato dalla scarsità di questionari raccolti al termine di un periodo di prova: emerge infatti come la rilevazione abbia attivato il timore di incorrere in controlli di vario tipo. Ad uno sguardo generale, emerge come il progetto sia stato pensato per rispondere ad una precipua esigenza dell’amministrazione (il censimento) a fronte di una domanda di diversa natura da parte della popolazione. Quest’ultima attinente non tanto all’evasione dei controlli, ma alla possibilità di ricevere un reale beneficio dall’iniziativa.
Lo scarto tra le attese iniziali e lo scarso riscontro da parte della popolazione ha portato l’amministrazione a riformulare l’idea iniziale, elaborando una nuova proposta: un servizio rivolto ai proprietari degli immobili sfitti e, di riflesso, alla popolazione in generale. Infatti, a chi possiede un immobile sfitto e vuole metterlo a reddito viene proposto un affitto ai servizi che si occupano delle fasce di popolazione svantaggiate, usufruendo, in cambio, di una sostanziale riduzione sul pagamento della tassa IMU.
In aggiunta allo sgravio fiscale, l’amministrazione si propone nel ruolo di intermediario tra le parti in gioco, facendo da garante del rispetto dei termini dell’accordo tra locatario ed affittuario. Nello specifico, assieme ai rappresentanti sindacali di inquilini e proprietari, viene concordato un canone di locazione fisso a costo ridotto, stabilito su base delle tariffe minime di mercato. I locatari dovranno attenersi a tale canone concordato per gli affitti degli immobili ed al contempo gli affittuari, sotto il controllo dell’amministrazione, dovranno versare regolarmente le cifre pattuite.
Valorizzazione del territorio e sviluppo dei servizi
In termini generali, l’amministrazione assume una funzione di mediazione nel rapporto tra affittuari e locatari, garantendo ad entrambe le parti il rispetto degli accordi contrattuali. Il tutto al fine di valorizzare il territorio del comune di Lentate sul Seveso, favorendo al contempo lo sviluppo di servizi.
L’iniziativa ha infatti portato da un lato ad un beneficio economico per una parte della popolazione (i proprietari di immobili sfitti) cosìcome, dall’altro lato, alla realizzazione di servizi rivolti alle fasce svantaggiate. L’amministrazione dal canto suo, pur dovendo rinunciare al gettito derivante dell’IMU, ha puntato su una progettualità a lungo termine i cui obiettivi sono sia la diminuzione dello sfruttamento del suolo, sia la riduzione di servizi sociali per chi non riesce a mantenere gli immobili sfitti. Inoltre il progetto ha permesso lo sviluppo sul territorio di servizi rivolti alle fasce svantaggiate, dei quali beneficia, in maniera indiretta, la popolazione nella sua interezza.
In sintesi, il caso esaminato mette in luce come dalla collaborazione tra cittadini ed amministrazione si producano processi di amministrazione virtuosi dei quali beneficiano tutti gli attori in gioco. La condizione fondamentale è la capacità di orientare e riformulare le politiche a partire da una lettura delle domande sociali.
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