A partire dalla primavera del 2014, il Comitato civico Montecagnoletto di Genzano di Roma si adopera per l’apertura, la cura e la manutenzione ordinaria di un parco pubblico nel cuore del quartiere, a via Segantini. Quella che prima era un’area in disuso del Comune diventa cosìuno spazio verde e soprattutto un centro di aggregazione per tutto il quartiere.
I volontari all’opera
Dopo una trattativa con l’amministrazione comunale per la suddivisione delle responsabilità , andata a buon fine, i volontari, tutti soci del Comitato, si sono messi all’opera e hanno allestito il parco, che ospita anche spazi di gioco per i bambini. Le risorse che hanno reso possibile l’operazione sono essenzialmente di due tipi: economiche, e sono le quote sociali degli associati, e umane, e sono i soci stessi che volontariamente hanno ripulito e si prendono cura del parco.
Attualmente, i volontari si occupano della gestione e della manutenzione ordinaria del parco: a turno si occupano del manto erboso e in generale della cura dell’area. Interessante è stata un’esperienza di allestimento di infrastrutture a costo zero: con alcuni bancali di legno sono stati infatti realizzati tavolini e sedie che sono ora a disposizione dei cittadini nel parco. Inoltre, sono anche anche allestite alcune infrastrutture di gioco per i bambini.
Uno spazio di aggregazione
“Il risultato più importante è stato ottenuto in termini di coesione sociale nel quartiere”, afferma Antonino Fabbri, presidente del Comitato, “in quanto adulti, giovani e bambini si ritrovano nel parco, che è diventato un vero e proprio centro di aggregazione del quartiere“. Il parco è cosìdiventato un punto di riferimento, anche grazie ai numerosi eventi che vi sono stati organizzati: una lezione di educazione canina a fine novembre, caldarrostate, pic nic conviviali, la Befana di quartiere (gli eventi sono anche pubblicati nella pagina Facebook del Comitato).
I destinatari delle iniziative sono tutti gli abitanti del quartiere che del resto, essendo il Comitato molto radicato, sono anche in prevalenza dei soci. Il caso di cura di beni comuni è cosìun esempio ad alta replicabilità in contesti del genere e ha trasformato, con risultati eccellenti, un quartiere dormitorio in un luogo con uno spazio di ritrovo altamente frequentato e vissuto.
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