A Narni i migranti riqualificano il parco pubblico

Il bene comune diviene non solo una risorsa per il territorio e per i cittadini ma si trasforma anche in un ' opportunità , in una vita migliore per una comunità  e la possibilità  di un futuro per i rifugiati.

Nel mese di dicembre, grazie all’ARCI provinciale, al Comune di Narni nelle figure dell’Assessore Gianni Giombolini ed Alfonso Morelli, insieme alla Scuola Edile di Terni, il Parco dei Pini si è trasformato in una fucina per la formazione e l’integrazione di dodici migranti provenienti da diversi stati africani.   Dopo venti giorni di corso nei laboratori della Scuola Edile, si è svolta al parco pubblico della città  di Narni una giornata di lavoro, durante la quale  i migranti si sono messi alla prova.
Il bene comune diviene luogo di formazione, un laboratorio per apprendere un mestiere, un mezzo di crescita personale, professionale, un’occasione di sviluppo e di integrazione.
In un momento in cui il tema dei migranti è alla ribalta nella cronaca nazionale, iniziative come questa divengono tristemente mosche bianche, ma possono essere una chance per coloro che realmente aspirano ad una vita migliore. Una risposta per coloro che sono alla ricerca di un proprio  spazio, per coloro che aspirano ad una vita migliore, una vita che si possa definire dignitosa.
Il bene comune diviene, non solo una risorsa per il territorio e per i cittadini, ma si trasforma anche in un’opportunità , in una vita migliore per una comunità  e la possibilità  di un futuro per i rifugiati. Una riqualifica intelligente, un problema che diviene una virtù.
Di seguito una breve intervista all’Assessore ai parchi pubblici Gianni Giomboli del comune di Narni:

Come nasce questo progetto?
Il progetto nasce grazie all’approvazione in Consiglio Comunale del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani proposto dall’Assessore Alfonso Morelli, dalla collaborazione con l’Arci, dalla Scuola Edile di Terni e dal mio Assessorato.

A cosa ha portato e a cosa porterà  questo progetto ?
Tale iniziativa, non solo ha restituito alla cittadinanza un parco pubblico riqualificato e “ristrutturato”, ma ha anche dato la possibilità  a questi migranti, accolti dal nostro territorio, di poter restituire qualcosa in termini di collaborazione attiva nei confronti della nostra comunità . Difatti, questi ragazzi richiedenti asilo, si sono offerti volontari per partecipare a questo progetto, lavorando e “sporcandosi le mani” per integrarsi, ridando vita ad un bene comune.
Per quanto riguarda lo sviluppo futuro dell’iniziativa, sono già  state individuate altre strutture che hanno bisogno di interventi; un mese fa circa, sono stati ridipinti gli spazi che ospitano la nuova caserma dei carabinieri di Narni e a breve inizieremo insieme ai ragazzi dello Sprar una serie di interventi in alcuni edifici scolastici e in quest’ultimo caso ci piacerebbe anche un coinvolgimento attivo dei genitori degli alunni delle scuole interessate.

Vivendo questa esperienza si può dire che il bene comune è divenuto un mezzo di integrazione, non solo un elemento di relazione, un vero e proprio collante sociale?Certamente, il bene comune è, e deve essere, un mezzo di integrazione, una possibilità  per un territorio di creare una comunità , un’opportunità  per ridare vita ad una città , non solo dal punto di vista strutturale, ma anche da quello sociale e multiculturale. Abbiamo bisogno di questo tipo di iniziative e il nostro compito di amministratori è quello di accompagnarle e sollecitarle affinché si concretizzino.

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