L’evento romano è stato realizzato in collaborazione con European Alternatives, Talk Real e Piroetta e si è tenuto alla Casa dell’Architettura dove esponenti del mondo della cultura e della politica hanno dibattuto insieme sulle emergenze reali dell’ Europa, nel tentativo di immaginare un’altra visione di Europa.
Lorenzo Marsili, fondatore di European Alternatives, ha aperto la serata ricordando che non si tratta più di affrontare singoli temi, ma è necessario ricostruire lo spazio comune europeo, la casa comune europea, uno spazio comune di giustizia e democrazia. Ricordando Altiero Spinelli che confinato sull’isola di Ventotene immaginava un’Europa di pace, Marsili ha invocato l’avvio di una nuova fase costituente, nella quale i soggetti costituenti non sono più i “padri e le madri fondatori”, ma i cittadini che hanno a cuore il futuro dell’Europa.
Partito o movimento?
La tendenza ricorrente a ricondurre tali iniziative all’interno della dicotomia partiti/movimenti ha spinto Yanis Varoufakis a chiarire, in apertura del suo intervento, che non intende fondare un partito politico, ma creare l’infrastruttura politica per avviare un dialogo che in Europa non c’è mai stato, al fine di trovare una risposta comune ai temi emergenti. La critica alle istituzioni europee e al ruolo determinante svolto dal Consiglio nei processi decisionali degli ultimi anni, si accompagna alla presentazione di un programma fatto di priorità reali per la società europea e articolato in sei punti:
- la trasparenza: nessun europeo è messo a conoscenza di come sono prese le decisioni in Europa;
- le migrazioni: l’Europa deve mettere a punto un approccio comune;
- un “Green New Deal” per l’Europa;
- la transizione verde alla luce del Green New Deal: la richiesta di fondi per investire in tecnologia verde;
- lo sviluppo della sovranità tecnologica dell’Europa;
- una Costituzione europea, nel senso pieno del termine.
Gli ospiti che si sono succeduti hanno invitato l’assemblea di circa cinquecento persone a riflettere su possibili soluzioni alternative alle sfide lanciate all’Europa e che rischiano di disintegrarla. Troppo spesso infatti, come si legge nel documento di lancio dell’iniziativa, “siamo posti di fronte a una falsa scelta: abbandonare il progetto europeo e tornare a rifugiarci nei confini dello stato-nazione, oppure accettare uno status quo fallimentare”. La partita dell’Europa non si gioca solo sulle sfide da affrontare, ma sulla capacità o meno di affrontarle uniti, recuperando il legame con i cittadini e con la realtà .
Transparency in Europe Now!
In occasione dell’evento romano DIEM25 ha lanciato l’iniziativa Transparency in Europe Now! una petizione indirizzata alle istituzioni europee che muove da una contraddizione di fondo: la società sotto sorveglianza in cui viviamo si contrappone all’opacità del modo in cui sono prese le decisioni.
L’attenzione è rivolta in particolare alla segretezza con cui si stanno svolgendo gli Accordi sul TTIP: basti pensare che l’Iniziativa dei cittadini europei che chiedeva l’interruzione delle trattative sul TTIP – Stop TTIP -, rifiutata dalla Commissione, ha raccolto più di tre milioni di adesioni in tutta Europa.
La trasparenza riguarda anche le misure dettate dallo stato di emergenza che l’Europa si prepara a vivere a seguito degli attacchi terroristici e viene assunta come lo scenario all’interno del quale le scelte future dell’Europa dovranno essere fatte, nel rispetto della democrazia e delle aspettative dei suoi cittadini.
La petizione è la prima iniziativa di DIEM25 ed è ospitata sulla piattaforma WeMove. Da ieri sera è possibile firmare per una maggiore trasparenza in Europa. Firma anche tu, Carpe Diem!