” Si tratta di un documento redatto congiuntamente dai responsabili dell’Agesci di Bologna e dai funzionari comunali ” – spiega Kristian Mancinone, firmatario per Agesci insieme a Gabriella Santoro – stilato a seguito di un lungo confronto tra l’Ufficio per la Promozione della Cittadinanza attiva e i vertici dell’associazione.
I precedenti sono da ricercarsi nell’efficacia del patto ” Ecoraggio ” , siglato nel 2014 dal gruppo Bologna 10: un progetto di breve durata per la pulizia e la manutenzione di alcuni spazi pubblici dei quartieri San Vitale, San Donato e Navile. In quell’occasione, l’accordo col Comune garantìla fornitura di strumentazione e attrezzature varie, ma ” consentìanche di risolvere dei problemi che frequentemente si incontrano in questo tipo di attività ” , racconta Mancinoni.
Una lunga gestazione per uno strumento flessibile
” La riuscita di Ecoraggio ha sollevato parecchie riflessioni a livello più ampio ” , spiega ancora Mancinoni, che da tempo segue le iniziative di Labsus e del Comune di Bologna in materia di amministrazione condivisa: di qui la decisione di invitare, a febbraio 2015, il dott. Donato Di Memmo presso la sede dell’associazione, per illustrare le caratteristiche e le possibilità offerte dal Regolamento.
” Lo scoutismo porta avanti da sempre un’opera attiva sul territorio con valenza educativa ” , prosegue Mancinoni, per cui ” gli obiettivi dell’associazione e quelli dell’Amministrazione si rivelano, di fatto, coincidenti ” .
Nel novembre 2015 l’assemblea Agesci approva dunque la proposta di un accordo mirato a semplificare e fluidificare il processo di progettazione, autorizzazione e realizzazione delle attività gestite da ciascuno dei tredici gruppi cittadini.
A fine febbraio viene dunque siglato il primo Patto Quadro per la realizzazione di interventi sussidiari all’attività dell’amministrazione comunale, strumento di cui si avvarranno i singoli capigruppo per la stipula di accordi specifici, da concordare con i Quartieri interessati dalle attività .
Patto Quadro = moltiplicatore di benefici
Ma perché firmare un patto ad hoc, se per l’Agesci l’attivismo civico è già una consuetudine?
” La città , che gli scout ci sono, lo sa benissimo ” , risponde Mancinone, ” ma sarà un modo per dare una struttura più ordinata e riconoscibile ad interventi finora realizzati in maniera informale ” , fornendo una cornice generale per le deleghe ai vari gruppi e individuando dei macro-ambiti di intervento per i quali i responsabili possano facilmente passarsi il testimone.
In concomitanza col Patto, è stato infatti predisposto un modulo per le proposte di collaborazione dei singoli gruppi, che contempla un ampio elenco di attività (dalla rimozione di affissioni abusive ad attività di sensibilizzazione), lasciando un buon margine di iniziativa ai gruppi che si trovano a contatto diretto col territorio e semplificando anche l’iter di approvazione interno all’associazione stessa.
” In questo modo si moltiplicheranno gli effetti e i benefici, tanto per l’Agesci, quanto per la città in generale ” , conclude Mancinone, che riferisce l’intenzione di integrare il Patto Quadro in un Progetto di zona di durata triennale.
Costruita la struttura generale, si attende adesso la stipula dei primi patti operativi, previsti per l’autunno 2016.
In allegato il testo del Patto di collaborazione.