Square Garden: un parco per il quartiere Valle Pretara

A quasi due anni dall’approvazione del Regolamento dei patti di collaborazione (così lo ha denominato il Comune di L’Aquila), i cittadini vedono concretizzarsi il primo patto di collaborazione. Tre associazioni promotrici, un’associazione per la progettazione, una parrocchia per la gestione, tanti cittadini impegnati nella realizzazione e l’amministrazione comunale pronta a mettere a disposizione mezzi e materiali: ecco tutti gli attori coinvolti nel patto di collaborazione per la riqualificazione e la gestione dell’area verde sottoutilizzata del quartiere Valle Pretara.

L’origine del percorso

Il progetto ReUSEs (Reuse of Urban and Social Spaces) nasce nel 2015 su idea delle tre associazioni Policentrica Onlus, ViviamolAq e FabLabAq con lo scopo di mappare e riqualificare aree inutilizzate o sottoutilizzate della città .
Il finanziamento del Comune, destinato ai progetti partecipativi, dà  avvio al percorso articolato in quattro tappe: presentazione, mapping tour, co-progettazione e riuso.
La presentazione, con la partecipazione di 20 associazioni e oltre 70 cittadini, ha lanciato la piattaforma web attraverso cui inviare le segnalazioni di aree inutilizzate o sottoutilizzate. Durante le passeggiate di quartiere – i #mappingtour – i cittadini e le associazioni hanno potuto vedere e segnalare dal vivo le aree. A giugno del 2015 la piattaforma contava 30 mappature di aree verdi, edifici, spazi urbani inutilizzati e sottoutilizzati.
Come individuare un’area dove proporre un intervento pilota? Da qui l’idea di lanciare una Call for ReUSEs per raccogliere le idee di riuso degli spazi segnalati di tutti i cittadini, aquilani e non, singoli o associati. Tra le otto proposte di riuso pervenute, tutte meritevoli, il progetto Square Garden promosso dall’associazione Eidos è risultato vincitore dalla doppia valutazione, degli stessi partecipanti e del team di ReUSEs.

Il progetto partecipato Square Garden

L’intervento prevedeva la realizzazione di una pedana in legno dotata di sedute. Decine di incontri di co-progettazione con il Consiglio Territoriale di Partecipazione N.8 (ex Circoscrizione), la parrocchia di S. Maria Mediatrice e tutte le associazioni coinvolte per progettare insieme l’area lo hanno arricchito del prolungamento della staccionata a protezione dell’intera zona verde nonché di un’area giochi per bambini e sedute nel verde. Il legno di recupero, proveniente dalle impalcature per la messa in sicurezza dei palazzi in via di ricostruzione, opportunamente trattato, sarà  messo a disposizione dal Comune. Le fasi di realizzazione saranno coadiuvate direttamente dai cittadini del quartiere durante giornate di autocostruzione.

Il patto di collaborazione a più firme

In parallelo, il team di ReUSEs ha accompagnato la stesura del patto di collaborazione e le sue fasi: progettazione, realizzazione in autocostruzione e gestione. La progettazione e l’autocostruzione saranno seguite dall’associazione Eidos e la gestione dell’area riqualificata dalla parrocchia che ne curerà  la manutenzione per un anno e organizzerà  attività  ricreative e di integrazione con il quartiere destinate ad adulti e bambini. Il patto, e relativo progetto, è stato approvato dalla Giunta Comunale lo scorso 17 giugno 2016.

Da piccolo “miracolo” a prassi amministrativa

L’iniziativa è stata definita dalla stampa locale un piccolo “miracolo” per lo spirito di coesione che ha animato cittadini, associazioni e istituzioni attorno al recupero di uno spazio urbano, ancora segnato dalle conseguenze del sisma, e per il rilancio sociale a beneficio del quartiere. Il percorso prosegue ora con la fase di realizzazione e nuove sfide, affinché patti come questo possano moltiplicarsi in città.

L’articolo è a cura del Team ReUSEs: Valeria Baglione, Cristina D’Agostino, Antonella Marrocchi e Fabio Troiani

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